Josè Mourinho fa 12. Una volta al Totocalcio ci si prendeva qualche lira, ma oggi stiamo parlando delle volte in cui lo Special One ha raggiunto almeno i quarti di finale di una competizione europea con 5 vittorie finali. Dodici volte su 16 tentativi, e negli altri 4 (2 col Tottenham, 1 col Chelsea e 1 col Manchester) aveva comunque superato il girone arrivando agli ottavi. Questa è la terza volta su quattro tentavi in Europa League, e negli altri due precedenti sono arrivate due coppe: col Porto (quando ancora si chiamava coppa Uefa) e con il Manchester United. In Champions sono otto gli approdi ai quarti con le vittorie storiche di Porto e Inter, e poi c’è il successo di Conference della scorsa stagione con la Roma. Un caso? Macché. Mou è uno dei migliori al mondo nel preparare la cosiddetta sfida della vita, quella in cui non c’è prova di appello. Quella in cui vale tutto, in cui i dettagli sono essenziali e gli errori non perdonabili. Oggi alle 13 vivrà l’ennesimo sorteggio primaverile con l’obiettivo non dichiarato di voler essere già a Budapest. Ma la strada è ancora lunga. E lui lo sa bene. Intanto c’è il derby e poi probabilmente quel famoso incontro coi Friedkin dove sarà analizzato il futuro. Al momento filtra ottimismo. Mourinho a Roma si trova benissimo, la voglia di dare ancora fastidio in Italia c’è e ora anche la presidenza è disposta ad ascoltarlo di più sul mercato. Poi se dovesse arrivare un altro trofeo…
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Mourinho, dodici volte tra i primi otto in Europa. E i Friedkin se lo godono
E' la terza volta in Europa League, otto i quarti di Champions e ovviamente la Conference. A fine mese la decisione sul futuro
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