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Mourinho-Dybala, occhio Friedkin: per una Special Joya serve una Roma da Champions

Mourinho-Dybala, occhio Friedkin: per una Special Joya serve una Roma da Champions - immagine 1
Serve chiarezza. Perché senza Champions sarà difficile tenerli a Trigoria, ma ancor più servono promesse da mantenere

Francesco Balzani

Paulo e Josè. Mourinho e Dybala, che poi sono coloro che permettono alla Roma di avere le stelle Michelin anche senza Champions. Non per molto però, o meglio: non a tutti i costi. Perché lo Special One e la Joya in coro hanno mandato segnali chiari, chiarissimi. Va bene il Fair Play finanziario, va bene la scelta comunicativa quasi nulla dei Friedkin. Ma ora serve chiarezza. Perché senza Champions sarà difficile tenerli a Roma, ma ancor più servono promesse da mantenere. E non solo da immaginare. Paulo ha tirato la prima bordata: “Clausola? Non so nemmeno se resterà Mourinho. In futuro voglio essere allenato da lui e spero che la Roma il prossimo anno giochi la Champions”. Josè a Sky ha rinnovato l’invito ai Friedkin, e magari stavolta l’ha sentito pure Pinto. “Giugno? Sinceramente è tardi per parlare. Siamo a metà febbraio. “Io non mi aspetto nulla, loro sanno cosa possono aspettarsi da me. Questo lo sanno”. Quello che chiede il tecnico non ha troppi segreti: acquisti mirati, più organizzazione, meno errori sul mercato (vedi Zaniolo) e non solo. Insomma migliorare, ma sul serio. I paletti Uefa dall’altra parte portano a non poter fare grosse promesse. E poi la Champions, condizione quasi inevitabile. Anche perché due anni fa il progetto era chiaro: primo anno di costruzione (e ci è scappata pure la Conference), secondo di consolidamento, terzo di vittorie. Quelle importanti. Al momento l’obiettivo non è vicino. Paulo e Josè hanno tracciato la strada, da percorrere a braccetto. Speriamo porti a Trigoria, ancora una volta.