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Mourinho, da Londra a Madrid e Milano: i contratti non sono importanti. I piani sì

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I segnali lanciati ieri da Mou preoccupano. In carriera ha risolto con un anno di anticipo quasi tutti i contratti, il più eclatante quello con l'Inter del Triplete. Vorrebbe restare a Roma, ma chiede garanzie e un piano preciso ai Friedkin

Francesco Balzani

Il ritorno alla vittoria, quello del vero Wijnaldum e due obiettivi apertissimi ancora sul tavolo. Altroché aprile dolce dormire per la Roma in una Primavera incandescente. Ma a scaldare maggiormente l’ambiente è l’argomento relativo al futuro di Mourinho. Lo Special One ieri ha lanciato un messaggio:  “La situazione è chiara, dal punto di vista contrattuale io ho un anno ancora di contratto. Il calcio è il calcio, a volte i contratti non sono la cosa più importante. Berardi dice che resto? E’ una sua interpretazione, io non ne parlo con nessuno”. Cosa vuol dire? I pessimisti ci vedono un addio, gli ottimisti una dichiarazione d’amore. La verità la sanno in pochi. Quel che è certo è che Mou a Roma si trova bene e vorrebbe anche restare, ma a condizioni precise che i Friedkin ancora non gli hanno garantito. La proprietà ritiene che il contratto in essere basti per garantire il progetto triennale studiato al momento dell’arrivo dello Special One nella capitale.

Garanzie e progetti: cosa vuole Mourinho 

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Eppure nel passato di Mourinho (ma di tanti allenatori) la garanzia contrattuale era solo sulla carta. In quasi tutti i passaggi di panchina di Josè infatti c’è stata una risoluzione. La prima quando è passato dal Porto al Chelsea. Stesso iter quando si è trasferito all’Inter da Londra. Il più eclatante è stato quello che lo ha portato al Real Madrid. Nella stessa notte della vittoria della Champions, infatti, Mourinho ha abbracciato Materazzi ed è andato via dal Bernabeu su un’auto del Real che ha pagato la clausola da 16 milioni per interrompere il rapporto coi nerazzurri che sarebbe durato un’altra stagione. Per tornare al Chelsea interrompe di nuovo con un anno di anticipo il contratto che lo legava agli spagnoli. Insomma, non sarebbe nulla di nuovo. Molto dipenderà dalle offerte (occhio a Newcastle, Psg e lo stesso Chelsea che però ha come preferito Nagelsmann), ma ancora più importante sarà la chiarezza sui programmi futuri. L’addio di Zaniolo a stagione in corso ha incrinato ancora di più le poche certezze. E i paletti dell’Uefa non permettono di sognare. Mourinho conosce i limiti, ma sa come poter rinforzare la squadra grazie soprattutto ai tanti parametri zero. Ma vuole carta bianca, e questo non è ancora garantito.