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Mourinho, così sarà il ritiro: subito pallone, lunghi colloqui e… svago

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Anche il lavoro atletico sarà funzionale alle partite vere, ma lo Special One tiene tanto al benessere anche psicologico: ecco le linee guida. Intanto sono arrivate le prime convocazioni

Redazione

La data del ritiro l'ha spoilerata lui con un post sui social. Per questo nessuno dei giocatori che ha ricevuto la mail di convocazione di Mourinho per il 6 luglio si è sorpreso. Anche perché la trepidazione che ha coinvolto i tifosi, com'è normale che sia ha sortito lo stesso effetto sui tanti calciatori che non lo hanno mai conosciuto personalmente ma solo al telefono nell'ultimo mese. Anche per loro, poi, il ritiro sarà una novità continua. Scopriranno giorno per giorno lo staff ma soprattutto il suo metodo, sia per il precampionato che per quello settimanale nel resto della stagione. Mourinho e i collaboratori amano innovarsi, facendosi aiutare dalla tecnologia, ma la base del lavoro è rimasta la stessa nel corso di questi anni. Per questo un'idea di come sarà il primo ritiro dell'era Mourinho già c'è.

Pallone, lavoro atletico e riunioni tecniche: così sarà il ritiro

Mourinho avrà modo di conoscere i calciatori sui quali punterà l'anno prossimo: sarà una rosa ridotta rispetto a quella extra-large delle ultime annate, anche per volere di Tiago Pinto che già aveva in progetto di coinvolgere da subito i giovani della Primavera. La prima scrematura la farà Mou, con gli esuberi che fin da subito potrebbero lavorare separatamente. Special One, sì, ma per realizzare la mini-rivoluzione tecnica che hanno in mente i Friedkin ci vorrà del tempo. Saranno cambiamenti graduali, sia a livello atletico (con gli infortuni muscolari che hanno pesato tantissimo nelle ultime annate), che di personalità. Ma soprattutto nel modo di stare in campo.

La sua Roma nascerà al Fulvio Bernardini (per poi spostarsi magari all'estero in una seconda fase) e lo farà attraverso lunghi colloqui, sia di gruppo che poi individuali a cui già ha abituato in carriera. Vuole rapportarsi faccia a faccia con tutti per convincere a fare quello step di mentalità vincente che a Trigoria cercano disperatamente. Mourinho arriva al campo anche un'ora e mezza prima, prepara personalmente i campi con attenzione maniacale. Il lavoro atletico sarà accompagnato dal pallone fin da subito: "È la nostra filosofia da sempre, con tutto il rispetto per le altre: il calcio si gioca con il pallone, dunque non servono solo corsa o palestra", aveva raccontato l'ex vice Rui Faria. Il lavoro di forza invece è basato su accelerazione, cambi di direzione e frenate con esercizi propedeutici alle partite. Spesso gli allenamenti saranno "aperti" da una sessione video con i tattici per guardare i movimenti dell'allenamento e poi delle prime amichevoli (che dovrebbero essere quattro, tre in Italia e una all'estero)

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Gli errori saranno perdonati, ma su una cosa non transige José: la cattiveria e l'attenzione. Dall'Inter al Tottenham, le sedute sono spesso silenziose, interrotte solo dalle sue indicazioni, perché nessuno dei calciatori vuole deconcentrarsi. All'Inter consegnava personalmente dei fogli a ogni giocatore per illustrare il suo metodo. Vuole portare tutti i giocatori dalla sua parte, e lo farà sin dai primi allenamenti convincendoli con la bontà del lavoro. Come non sempre è stato a Trigoria nelle ultime stagioni.

Duecento esercizi e svago: il metodo Mourinho

Per gli allenamenti ha una lista infinita - c'è chi dice circa 200 -  di diversi esercizi per renderne ognuno diverso dall'altro. È molto "presente" anche nel modo di stare in campo (e chi ha visto la serie Amazon sul Tottenham se n'è accorto): mette pressione, spinge (letteralmente) i giocatori a non accontentarsi e a superare i propri limiti. Ciò che conta è che il tempo effettivo di lavoro, che dev'essere elevato. In quelle due ore tra riunione e allenamento non deve esistere altro. Anche perché per Mourinho conta tantissimo anche il riposo: "Ci dev'essere il tempo per la famiglia, per il tempo libero e per svagarsi - ha raccontato lui stesso -. Si parla molto di dispendio e recupero fisico, ma io invece penso in termini di affaticamento del sistema nervoso centrale". La preparazione non cambierà in base al calendario, ma a seconda delle avversarie cambierà solo la specificità degli allenamenti di ogni settimana.