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Mourinho convoca Pagano: chi è il ‘bambino’ che gioca già con la 10 di Totti

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Contro la Fiorentina ci sarà anche il leader della Primavera giallorossa, autore di 14 gol in 30 partite: è a Trigoria dal 2014 e a febbraio ha firmato il rinnovo di contratto
Redazione

È Riccardo Pagano l'ultimo dei talenti del settore giovanile che Mourinho ha chiamato in prima squadra. Leader tecnico della Primavera, il numero 10 giallorosso ha centrato la prima convocazione con i grandi nella trasferta con la Fiorentina, dove l'allenatore della Roma ha deciso di risparmiare tanti big in vista della finale. Lo aveva anticipato nella conferenza di ieri, così dopo Missori a Bologna tocca anche a Riccardo Pagano sognare i primi minuti da professionista. In una stagione che conta fino ad ora 14 gol in 30 partite con la squadra di Guidi. Tanta roba, soprattutto per un centrocampista, che ha la spada di Damocle della numero 10 e di una società che cura i suoi interessi e porta il nome di Francesco Totti. Eppure per lui quel numero indossato non rappresenta grandi pressioni."Mi dà tanta responsabilità e mi piace averla. Ho l'opportunità e il privilegio di averlo al mio fianco, con lui è bello parlarne, mi dà molti consigli, mi dice cosa fare e non fare dentro e fuori dal campo. Lui ci è già passato. Mi sento fortunato di averlo al mio fianco. Ma nessuna pressione. È il mio numero preferito, sono stato felice di averlo quest'anno in Primavera. E sono felice di indossare questa maglia", ha raccontato qualche mese fa. Come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Chi è Riccardo Pagano, il bomber con la 10 della Primavera su cui garantisce Totti

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Alla Roma Pagano, classe 2004, è arrivato a nove anni, sempre grazie a Bruno Conti che lo ha osservato e portato subito a Trigoria per un provino quando militava nel Villanova. Come spesso accade, Riccardo e la sua famiglia erano totalmente all'oscuro della presenza del club giallorosso e così ha giocato senza pressioni. E ha fatto tripletta. Da lì lo spostamento con il papà da Tivoli, dove è nato e cresciuto, per questioni di comodità la famiglia si è separata e lui sogna di riunirla tutta a Roma. Da lì una crescita continua, gol a raffica, lo scudetto con l'under 15 guidata da Tanrivermis insieme a Missori, che ha esordito a Bologna. Il numero 10 l'ha sempre avuto, quasi a rimarcare questa aura un po' da predestinato, resa ancora più luminosa dall'arrivo nell'agenzia di scouting di Francesco Totti. Pian piano è diventato sempre più leader, tecnico ma non solo. Ha un destro educatissimo, che gli permette di essere decisivo anche su punizione. Può giocare a centrocampo, da mezzala, da trequartista e da seconda punta. A febbraio è arrivato il rinnovo di contratto fino al 2026, ennesimo segnale di come la Roma creda effettivamente in lui.

Alcuni lo hanno paragonato a Radja Nainggolan, anche se a inizio stagione ha vissuto un momento di appannamento. Gli è mancata forse un po' di grinta, di 'cattiveria', ma dopo qualche partita non da protagonista ha ripreso subito a macinare. Ed è arrivato allo score di 14 gol in 30 partite. Si è impegnato, si è messo a disposizione e ora raccoglie i frutti. "Mi ritengo un ragazzo umile. Naturalmente leggo tutto, stando sui social è impossibile non farlo ma se hai la testa sulle spalle, una famiglia e gente intorno che ti fa restare umile sono cose che possono darti solo più motivazione. La Roma?È qualcosa di indescrivibile, la devi vivere perché è difficile spiegarlo. Passione pura", ha raccontato.