“Contento o meno, io do sempre il massimo. Ad un tifoso della Roma, un direttore o un proprietario della Roma, non interessa che io sia felice o meno felice, ma che ogni giorno riesca sempre a dare il massimo, cosa che faccio”. Mourinho non fa nulla per nascondere la propria insoddisfazione, è un uomo solo al comando e non fa sconti a nessuno. Ma con chi ce l’ha il tecnico della Roma? Gli obiettivi sono chiari, basta leggere, senza neanche troppo sforzo, tra le righe delle sue dichiarazioni sparpagliate tra tv varie e conferenza stampa, dopo la gara di Coppa Italia vinta dai giallorossi contro il Genoa (1-0). Ed è davvero un Mourinho contro tutti. Contro qualche comunicatore dell’ambiente romano (“Se considerate positivo questo inizio di 2023 è perché non ascoltate le parole di qualche fenomeno col microfono o una penna in mano"), contro le parole di Tiago Pinto rilasciate alla Gazzetta dello Sport in merito alla competitività della rosa (“Se sono d’accordo o meno non devo dirlo pubblicamente. Non penso che un allenatore debba commentare le dichiarazioni di un direttore”).
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Mourinho contro tutti. Non solo Candela, ecco tutte le frecciate del tecnico
Squadra e Lega, Mou non fa sconti
—Ma anche contro Candela, per delle dichiarazioni molto critiche dell’ex campione d’Italia sulle prestazioni della squadra. Dichiarazioni che Josè lega ai fischi arrivati a Zaniolo contro il Genoa, e che lo hanno spinto a chiedere ai tifosi di “Non fischiare giocatori che danno tutto quello che hanno”, infilando una dura stoccata alla società “Mi dispiace che il mio club non abbia la forza di andare dritto, perché in queste situazioni devi farlo”. Mourinho, di fatto, non risparmia dal suo malumore neanche i suoi stessi giocatori, perché chiedere ai tifosi di “Non fischiare Zaniolo e gli altri perché si impegnano” implicitamente intende che più di questo al momento non sono in grado di fare, che è forse peggio che ammettere uno scarso rendimento per distrazioni di vario tipo. Titoli di coda per le critiche alla formulazione della coppa Italia, definita “La peggiore di tutta Europa perché non protegge i più deboli, costringendoli a giocare fuori casa in partita secca”. Coppa che però lo Special One ha nel mirino, obiettivo stagionale concreto da regalare ai romanisti prima di decidere se onorare il suo contratto con la Roma o lasciare con un anno d’anticipo la panchina giallorossa.
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