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Mourinho: “Non sono cambiato, prima volevo la Champions, ora la Conference”

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Le parole dell'allenatore: "Quello che vogliamo dare ai tifosi è diverso dai risultati che abbiamo. Ma una cosa è troppo ovvia: i tifosi sono veri romanisti, a loro non interessa vincere o no"

Redazione

La prossima avversaria della Roma sarà il CSKA Sofia. Contro i bulgari si scoprirà se i giallorossi passeranno primi o secondi nel girone. José Mourinho ha parlato del match in conferenza stampa. Queste le sue parole:

Mourinho in conferenza stampa

"Sicuramente sarà difficile ma cercheremo di vincere".

Possibile che il risultato di domani potrà influire fino alla fine della stagione, quali sono le ambizioni della squadra? Il risultato di domani non sarà influente perché siamo qualificati. Vogliamo andare avanti nella competizioni ma domani si deciderà solo se siamo primi o secondi. Arriveranno 8 squadre di Europa Lwague cha saranno di livello superiore ma non possiamo nascondere che vogliamo fare bene.

Dopo la sconfitta contro l'Inter ha detto che la squadra era limitata, domani la situazione non sarà diversa. Che squadra vedremo domani? Abbiano lasciato fuori tutti gli infortunati, non abbiamo recuperato nessuno. Faremo riposare qualche altro giocatore che non possiamo rischiare. La squadra sarà la migliore possibile. La struttura avrà 5-6 giocatori titolari che daranno la forma, volgiamo vincere.

Quanto è cambiato in 17 anni, da quando ha vinto la prima Champions? Non penso di essere cambiato tanto. Ho la stessa passione e la stessa ambizione. Ho più tranquillità e esperienza per gestire i momenti diversi della stagione. Quell'anno volevo vincere la Champions e quest'anno voglio vincere la Conference League. Vincere la prima edizione sarebbe importante per la storira, vediamo se è possibile.

Cosa le ha dato lavorare con i calciatori bulgari? La generazione degli anni Ottanta e Novanta era d'oro per la Buglaria. In Portogallo c'è stata un'invasione di giocatori bulgari di qualità. Brava gente, educata che rispetto tanto. Quando sono andato a Barcellona ho trovato il numero 1 bulgaro e mondiale: Stoichkov. Ogni volta che torno in Bulgaria, lo faccio con la sensazione di ritrovare amici. Domani però non ci saranno amici e dovremo vincere.

MOURINHO A SKY SPORT

Come si riparte in Conference League, che tipo di mentalità e di atteggiamento si aspetta? "Guarda, io oggi ho parlato con i giocatori e ho raccontato un esempio che ho vissuto io. Io ero al Manchester United in Champions League e noi e la Juve eravamo già qualificati agli ottavi. Per finire primi dovevamo battere il Valencia e la Juventus non doveva vincere contro lo Young Boys. Non ci abbiamo creduto, abbiamo pensato che la Juve avrebbe vinto facile e quindi la nostra partita non aveva grande significato. Abbiamo perso noi, e ha perso anche la Juve. E ti dico che la sensazione è che ti senti un idiota. Dobbiamo andare lì domani e vincere, poi se il Bodo vince siamo secondi e andiamo ai playoff a febbraio. Quello che non può succedere è che il Bodo non vinca e anche noi non vinciamo. Sappiamo delle nostre difficoltà, dei tanti infortuni, sappiamo che in questo momento ogni giocatore che perdiamo è un disastro. Abbiamo visto il campo, c’è un metro di neve, sarà ovviamente molto difficile. Dobbiamo anche far riposare qualche giocatore per forza, ti dico già Rui Patricio, Smalling e Mkhitaryan, non verranno con noi. Ma andiamo con il miglior gruppo possibile per vincere la partita.

A proposito di feeling, c’è un feeling incredibile che continua con il pubblico, c’era il tutto esaurito contro l’Inter e ci sarà nelle prossime partite. Cosa si sente di dire? "Ovviamente quello che noi vogliamo dare ai tifosi è diverso dai risultati che abbiamo ottenuto. Una cosa è molto ovvia: i tifosi sono veri romanisti, non gli interessa vincere o non vincere. Io direi anche che è più facile tifare una squadra che vince sempre, è più difficile dimostrare che è la squadra del tuo cuore quando i risultati non sono dei migliori. Però dall’inizio sapevamo quello che ci aspettava, ovviamente non pensavamo a tutti questi problemi insieme. Perché al di là di una rosa che si inizia a costruire, le difficoltà inerenti a questa costruzione ce le aspettavamo. Però Covid, infortuni e squalifiche tutte insieme è troppo, specialmente è troppo quando giochi contro una squadra come l’Inter che se guardi la panchina non hai bisogno di guardare al campo, sono più forti di noi. In quella situazione non erano più forti di noi, erano molto più forti di noi. Per questa ragione noi siamo sempre uniti e tranquilli, vogliamo vincere questa partita ma dobbiamo anche pensare e avere un po’ di paura per queste cose negative che succedono. Per questa ragione Rui Patricio che ha giocato sempre, Smalling, che viene da un infortunio importante e che ha giocato le ultime tre partite di fila 90 minuti in una settimana , Mkhitaryan, che non è giovanissimo, che gioca in un ruolo che esige tanto da lui e che ha giocato sempre, questi tre devono per forza rimanere a casa".

Per come si sta mettendo questa stagione, che era partita benissimo e che poi ha visto un po’ di difficoltà, a oggi è più difficile provare a vincere la Conference League o arrivare quarti? "Se tu metti le cose in modo separato, se tu mi dici 'adesso inizia la Conference e per i prossimi tre mesi si gioca solo la Conference League' io ti dico che abbiamo la squadra per competere anche con le squadre più forti come Tottenham e Rennes ma anche con le squadre che arriveranno dall’Europa League che sono ovviamente più forti. Il problema è che da gennaio a fine maggio dobbiamo giocare tre competizioni e con l’accumulazione di queste competizioni è difficile dire come arriveremo a una determinata partita. E’ il problema della differenza tra squadra e rosa, questa è una differenza. Tu guarda a Milan, Inter, Juventus, Napoli e Atalanta, ovviamente sono squadre di grande forza. Guarda alla Conference League: non ci sono più squadre piccole di paesi piccoli, questo non esiste più nel calcio, tutte le squadre hanno potenziali. Però al tempo stesso ci saranno squadre importanti e squadre che arriveranno dall’Europa League, per esempio domani una tra Napoli e Leicester potrebbe scendere in Conference League, mi auguro il Leicester per il calcio italiano. Con la rosa che abbiamo dobbiamo andare di partita in partita e fare della prossima partita sempre la partita più importante".

Mourinho a Roma Tv

Se non vinciamo noi magari c'è una sorpresa in Ucraina e poi non la sfrutti. Dobbiamo andare e cercare di vincere. Al di là che abbiamo perso le ultime due partite di campionato e se possiamo finire questo ciclo di due sconfitte senza la terza ovviamente è meglio. I risultati sono la conseguenza di tanti problemi, non è un periodo di risultati negativi: è un momento di problemi e che ovviamente porta al risultato negativo. Rui Patricio, Smalling e Mkhitaryan non saranno con la squadra. Rui ha giocato tutte le partite e bisogna farlo respirare e dare un'opportunità a Fuzato di giocare. Smalling ha avuto un infortunio duro, ha giocato per tre partite di fila e Mkhitaryan gioca sempre, ogni minuto, anche ora che ha giocato a centrocampo fa più chilometri. Poi ci sono gli infortuni di Pellegrini, El Shaarawy e Carles Perez. Con tutti gli altri andremo lì e cerchiamo di vincere, poi vediamo se succede qualche sorpresa in Ucraina.