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Moriero: “Roma e Inter in pole per lo scudetto. La Juve si è indebolita”

L'ex ala giallorossa ha allenato il Frosinone nel 2009/2010, ma il cuore e il tifo sono giallorossi: "La squadra di Garcia è cresciuta e si è rinforzata per vincere. Inutile nascondersi. Dzeko era l'attaccante che mancava"

Redazione

Francesco Moriero ha allenato il Frosinone per sette mesi durante la stagione 2009/2010, ma soprattutto è stato ala della Roma dal 1994 al 1997. Intervistato da Roma Radio, ha parlato dei ciociari e dell'attuale squadra giallorossa.

"Il Frosinone avrà sicuramente grande entusiasmo - spiega Moriero -, cercheranno di fare l’impresa e i tifosi vorranno far sentire tanto calore ai giocatori. Sono stato quasi un anno lì e i tifosi sono sempre stati molto vicini, passionali, venivano in trasferta. È una loro caratteristica, non dipende solo dall'arrivo in A".

Sulla Roma di oggi e le ambizioni scudetto: "Ora è difficile fare una griglia - specifica - , secondo me la Juve si è indebolita, mentre Roma e Inter si sono rinforzate per vincere, inutile nascondersi sempre dietro ai bianconeri. Giallorossi e nerazzurri hanno fatto il salto di qualità e lotteranno per vincere lo scudetto".

Inevitabile uno sguardo al passato, alla "sua" Roma: "La squadra allenata da Mazzone - ricorda Moriero - era forte e cercava di costruire qualcosa, di dare continuità. Era tecnicamente buona, c’erano Carboni a sinistra, Aldair centrale difensivo, un giovane Totti già talentuoso, Statuto a centrocampo, Balbo e Fonseca davanti. Non abbiamo vinto molto ma abbiamo contribuito a costruire la Roma del dopo, quella che poi avrebbe vinto lo Scudetto. Il momento più bello? Quando contro il Foggia indossai per la prima volta la maglia numero 7. Mazzone mi guardò e mi disse: 'Mi raccomando, è stata quella di Conti'. Fin da ragazzino guardavo a lui e Causio, mi sentivo responsabile di quella maglia". "Totti? - ha poi proseguito l'ex ala di Roma e Inter -. L’ho visto crescere, si vedeva che era già un leader poi è cresciuto ed è diventato quello che è. A 39 anni ancora gioca e fa la differenza".

Ma adesso la Roma di Garcia ha un nuovo centravanti: "Mi piace molto Dzeko, uno che alla Roma mancava - conclude Moriero - . È una squadra cresciuta, fatta per vincere, gioca bene al calcio. Forse un po’ troppo offensiva, come successo a Verona dove hai l’obbligo di fare gioco e tenere palla ma può succedere che vanifichi tutto prendendo delle ripartenze letali. Ma esprime un grande calcio".