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Morabito: “De Rossi andrà via a Gennaio. Luìs Enrique? Mi è simpatico”

L’agente FIFA Vincenzo Morabito ha parlato del mercato giallorosso.

Redazione

L'agente FIFA Vincenzo Morabito ha parlato del mercato giallorosso.

Sul rinnovo di De Rossi: “Penso che più passa il tempo e più la situazione diventa delicata; c’è un procuratore che non ha mai parlato. Berti è un tipo all’antica e nell’ambiente non è mister simpatia. Ad oggi sul rinnovo non c’è un punto di incontro, serve un’accelerazione perché dal 1 gennaio De Rossi può firmare un contratto che partirebbe dal 1 luglio. Se fossi la Roma lo terrei, dipende dalla cifra, guardate cosa accadde alla Lazio con Stankovic. Il serbo era in scadenza e i biancocelesti lo hanno in pratica regalato all’Inter in cambio di Pandev: anche il centrocampista di Ostia potrebbe accasarsi da un’altra parte. Io preferirei fare una rosa ridotta, avere sette-otto attaccanti, e tenermi De Rossi. Il City è disposto a offrire 9 milioni? La Roma non deve arrivare a fargli una proposta simile; il giocatore deve decidere se restare nella Capitale con la famiglia e fare una scelta di cuore. Non vorrei stare nei suoi panni, perché se resta passerà per mercenario e se va via sarà lo stesso. La sensazione è che andrà via e per la Roma sarà una perdita pesante”.

Su Marco Borriello, dato in partenza nella finestra di mercato invernale: “O resta, oppure la Roma deve cederlo pagando parte dell’ingaggio. I quattro o cinque club che potrebbero permetterselo pur con uno stipendio alto non lo vogliono perché non gli serve come giocatore. Le squadre che lo vorrebbero all’estero non hanno i soldi per pagarlo. Nella Lazio, ad esempio, Lotito non ha mai capito che è meglio togliersi un giocatore provvedendo economicamente a coprire parte dell’ingaggio. Vedere Borriello non giocare è un peccato perché è un gran bel calciatore. Tante gestioni sono state sbagliate; il mercato della Roma ha coperto troppo certi ruoli e lasciato scoperti altri. I giallorossi hanno difficoltà sui terzini esterni e davanti, invece, c’è un’ammucchiata che non finisce più. Credo che punteranno sui difensori; al momento si parla di Corluka che gioca anche centrale, anche se per me è lento. Certo, non è facile trovare un esterno bravo. Bastos? È impossibile, si parla di dieci milioni di euro”.

Su Luis Enrique: “A me il tecnico asturiano è simpatico, infonde serenità e al posto suo non so quale altro allenatore avrebbe resistito. Si è trovato di fronte a dei cambiamenti radicali; se il mercato è stato caotico è stata colpa di Sabatini- ha sottolineato - che fece così anche alla Lazio. Lui è vulcanico e impulsivo, ma nel calcio con i soldi bisogna stare attenti. Luis Enrique è arrivato e non ha guardato in faccia a nessuno, è andato subito contro Totti e ha avuto un bombardamento mediatico. Comunque vada, sta resistendo al suo posto”.

Sulla situazione di Totti: “Bisognerebbe viverla da dentro. Il capitano giallorosso è un personaggio che alla Roma ha dato tanto, ma in una fase di cambiamento può rappresentare un ostacolo. Il nuovo corso lo vorrebbe togliere dal monte ingaggi; lui vorrebbe avere anche un ruolo dirigenziale in futuro e lì si vedrà il dualismo con Baldini. Però bisogna dire che quando è in campo la squadra cambia in personalità, acquista tanto. Totti fa battute per capire anche le risposte; Luis Enrique non può dirgli di andare via, poi è ovvio che se gioca lui non possono giocare altri giocatori, come Borini. Bojan? – ha aggiunto - Meno male che non l’hanno pagato!” Sulla società americana: “Se manca di passionalità? Le gestioni fredde fanno vincere gli scudetti a Milan, Inter e Juventus. A Milano hanno aspettato Cassano per sei o sette mesi, Platini per un anno, a Roma hanno creato casino a Cisse dopo un mese”.

Su Kjaer: “Mi chiedo, come si fa a prendere uno come lui. Sabatini all’interno della società potrebbe far benissimo nel settore giovanile perché conosce il calcio, ma se gli dai molta libertà è indisciplinato e acquista troppo”.