00:24 min

news as roma

Monzegno, la vita di una delle bandiere della Roma di Testaccio in un libro

Redazione
Tra la guerra e le imprese con la Roma e la Nazionale. La vita del terzino raccontata nel libro di Alessandro Fulloni

In pochi conoscono la storia di Eroldo Monzegno. Due volte campione del mondo di calcio, nel 1934 e nel 1938, e idolo della Roma di Campo Testaccio tra il 1935 e il 1938 con oltre 100 presenze in maglia giallorossa e il ruolo di direttore sportivo nella squadra del primo scudetto. Una vita sorprendente, mai raccontata, accanto al Duce quella del terzino. Sempre vicino a lui sino alle ultime drammatiche giornate che videro il crollo della Repubblica sociale italiana  e la fuga precipitosa, il 25 aprile, dello stesso Mussolini da Milano verso il lago di Como. Eraldo Monzeglio, terzino tanto duro quanto elegante con il Bologna e con la Roma, è  nella hall of fame del pallone azzurro, accanto al commendator Vittorio Pozzo (il commissario tecnico più vincente di ogni tempo), accanto a Paolo Rossi, Gigi Riva, Valentino Mazzola e Giuseppe Meazza.

Ma la sua avventura agonistica sui campi da gioco (fu anche un apprezzato allenatore sulle panchine di Napoli, Samp e Juve) sembra quasi passare in secondo piano rispetto a ciò che vide, e ai fatti di cui fu testimone, se non protagonista, durante gli anni del secondo conflitto mondiale. A raccontare la sua biografia sorprendente, da spericolato 007 in bilico tra fascismo e Resistenza, è un libro edito con Solferino: «Il terzino e il Duce», già in distribuzione  e scritto da Alessandro Fulloni, giornalista al Corriere della Sera. Il calciatore fu  prima volontario nella campagna di Russia (ma con il ruolo di «testimonial» dell’Esercito) e poi a Salò,  dove, a villa Feltrinelli, visse accanto a Mussolini, nella sua segreteria, addetto «agli incarichi speciali».