(Ansa) - «Lavoriamo tutti insieme: io ascolterò tutti, ma poi le decisioni spetteranno a me». Tocca Vincenzo Montella lo scomodo compito di far ridecollare la Roma, e non è solo per quel soprannome 'Aeroplaninò che la Roma lo ha scelto.
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Montella per curare la Roma: “Tutti uniti, decido io”
(Ansa) – «Lavoriamo tutti insieme: io ascolterò tutti, ma poi le decisioni spetteranno a me». Tocca Vincenzo Montella lo scomodo compito di far ridecollare la Roma, e non è solo per quel soprannome ‘Aeroplaninò che la Roma lo ha...
Serviva una soluzione di transizione, in attesa di un progetto definitivo e di un sogno all'Ancelotti, e serviva qualcuno capace di ricostruire uno spogliatoio distrutto da risultati e tensioni.
«Montella, con entusiasmo e dedizione, saprà mettere a disposizione della squadra le sue qualità, la sua professionalità e la sua esperienza», le poche parole del comunicato della società per annunciare il nuovo tecnico, al posto del dimissionario Ranieri. In realtà, come già titolavano i siti stranieri, è più 'amore che esperienzà. Montella era compagno di Totti nella Roma scudetto, è amico di diversi giocatori. Ma la via della simpatia non basterà.
Anche per questo, dopo la presentazione alla squadra fatta da Rosella Sensi («Vincenzo è cresciuto con noi»), l'ex attaccante ha voluto precisare: «Le scelte spettano a me, ho il mio ruolo e in caso di errore ne pagherò le conseguenze»: chissà come si sentirà, quando imiterà Capello e manderà uno degli attaccanti in panchina. Per la presentazione ufficiale bisognerà attendere l'ora di pranzo di domani, ma intanto la Roma ha sciolto il proprio contratto con Claudio Ranieri legandosi fino al termine della stagione al tecnico dei Giovanissimi.
Con l'Aeroplanino si prova la risalita da quattro ko consecutivi e da una crisi che rischia di travolgere tutto e tutti. E invece Montella dovrà ricompattare un gruppo partito ad inizio stagione con l'obiettivo scudetto, e ora lontano nove punti dal quarto posto che vale l'accesso ai preliminari di Champions League. Un gruppo che, a meno di clamorose rimonte, tra due settimane saluterà proprio la massima competizione europea, lasciando il pass per i quarti di finale allo Shakhtar Donetsk.
Prima di confrontarsi con la trasferta in Ucraina, però, la Roma dovrà pensare al recupero col Bologna, e alle gare contro Parma e Lecce. E già dopodomani contro i rossoblù, Montella (ingaggio da 500 mila euro, oltre a vari bonus legati al rendimento come l'eventuale qualificazione alla Champions, ndr) comincerà la sua nuova avventura; non avendo ancora ultimato il corso di Coverciano per il patentino da allenatore di prima categoria, sarà affiancato da Aurelio Andreazzoli, ex collaboratore di Spalletti, ancora sul libro paga della Roma. Libro su cui, da oggi, non figura più Claudio Ranieri.
L'allenatore di San Saba, dopo l'ennesimo vertice in mattinata con Rosella Sensi, ha confermato le dimissioni di ieri sera. È il terzo tecnico a sbattere la porta, dopo Capello e Spalletti. «Ho ricevuto tanti attestati di stima, Prandelli mi ha commosso, i tifosi anche: auguri Montella, auguri ai 'mieì ragazzi», il saluto di Ranieri, che pure uscendo da Trigoria rispondendo a una tifosa non si era risparmiato una 'punturà: ci vorrebbe la frusta...
Quanto alle dimissioni, però, nessun tentennamento. La società ha preso atto e ha 'risolto consensualmente in via anticipata« il contratto, comunque in scadenza a fine stagione, ringraziando Ranieri »per il lavoro svolto in questi due anni con professionalità e dedizione - le parole della Sensi -, le doti che mi hanno portato a scegliere l'uomo per guidare la Roma in un momento delicato«. »Nessuno potrà cancellare le emozioni, quella della rimonta sull'Inter lo scorso anno, le stracittadine vinte - ha aggiunto il presidente - La decisione di lasciare la Roma per dare una scossa non può che far onore all'uomo, e posso immaginare quanto gli sia pesato«.
Ben altri tifosi, invece, anche oggi hanno fatto sentire la propria voce a Trigoria, rendendo di nuovo indispensabile lo schieramento delle forze dell'ordine, intervenute a proteggere le auto dei giocatori in uscita, prese di mira con insulti, sputi e in alcuni casi dei calci. Ora che Ranieri ha fatto le valigie, infatti, la tifoseria vorrebbe un'assunzione di responsabilità da parte della squadra. »Non ci sono più alibi« il messaggio passato attraverso il tam tam radiofonico, »se con Montella sarà autogestione sarà colpa dei giocatori«. Gli stessi che magari il prossimo anno potrebbero ritroverai agli ordini di Carlo Ancelotti, sempre più in bilico sulla panchina del Chelsea. »Ma io non mi dimetto« l'annuncio del tecnico dei Blues alla vigilia dell'impegno in Champions. Praticamente le stesse parole utilizzate da Ranieri. Prima di svuotare l'armadietto di Trigoria lasciando via libera per l'atterraggio dell'Aeroplanino cui augura »di tenere alta la bandiera della Roma sempre e dovunque«
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