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Montali: “Totti? Affrontandolo a viso aperto si risolvono tutti i problemi”

Queste le parole di Gian Paolo Montali a SkySPort24 durante il Memorial Laura Nardoni

Redazione

Queste le parole di Gian Paolo Montali a SkySPort24 durante il Memorial Laura Nardoni

Come finirà il rinnovo di De Rossi? De Rossi non è un calciatore normale per la Roma e la Roma non è un club normale per lui, sarà sicuramente una cosa non semplice, ma non credo che sar facile prospettargli un progetto in cui creda. Daniele è un giocatore non solo di grande qualità, ma che ha molto a cuore i colori della maglia che porta sul petto e quindi credo che si voglia sentire coinvolto in un progetto importante. Sono convinto che Daniele rimarrà a Roma. Cosa è successo tra lei e la Roma? Credo sia legittimo quando c’è un cambio di proprietà: l’azionista di maggioranza ha il diritto di scegliere e Baldini è stato scelto dalla cordata americana come direttore generale. All’inizio si pensava potessimo coesistere, ma io credo che la cosa più giusta sia averne uno. Suo sarà il successo se andrà tutto bene, in caso contrario suo sarà l’inusuccesso. Credo anche che la banca abbia fatto bene a chiamarsi fuori dal progetto sportivo: ci vuole una sola persona che comandi. Ti aspettavi queste difficoltà per Luis Enrique? E’ difficile cambiare progetto di gioco. E’ normale quando ci si appoggia ad un allenatore giovane senza esperienza ed in questo caso è importante la società. Credo nel calcio contino società, allenatore, giocatori. La società gestisce l’organizzazione, gestisce i conflitti ed assegna ruoli e competenze. La società deve tutelare tutti, giocatori e allenatore, anche se certamente non sarà un compito facile. Totti è il denominatore comune della Roma: cosa pensi della situazione del capitano? Di questo non parlo, è la prima volta che parlo ufficialmente e non voglio creare polemiche. Posso dire che in due anni con Francesco ho trovato un giocatore straordinario, che per la Roma è sempre andato oltre. Ha giocato con infiltrazioni, ha giocato quando non doveva, ha aiutato la squadra nei momenti di difficoltà. Chi ha parlato di pigrizia non intendeva l’aspetto sportivo, ma un altro. Però chiedo io: quanti calciatori nel calco si sono persi perché non tutelati da un entourage esterno? Credo che la grande fortuna di Totti siano stati il suo entourage e la sua famiglia: chi lo ha seguito e supportato per tanti anni. Francesco Totti a Roma è qualcosa di inspiegabile e credo che questo sia dipeso molto anche dalle persone che ha vicino. Gestirlo è difficile? No non lo è, bisogna solo parlarci. Francesco è una persona vera, diretta: affrontandolo a viso aperto si possono risolvere tutti i problemi. Una figura come quella di Montali, di raccordo tra società e giocatori, in questi giorni come sarebbe intervenuta? Alludo ai problemi tra Totti e Luis Enrique… Non è semplice risponderle, farei quello che ho provato a fare nel modo migliore per due anni. La Roma credo abbia pensato ad un modello gestionale di società diverso, come profilo più che come ruolo. Il difficile di fare il manager è avere il profilo giusto e avere le qualità per gestire calciatori importanti. Ci vogliono persone che abbiano il profilo per gestire certi campioni e certe situazioni. Che idea si è fatto sullo sciopero dei calciatori? Credo fosse evitabile, ma questo è il tempo in cui va lasciato da parte l”io’, per ricominciare ad usare il ‘noi’.