Il tracollo, l'umiliazione, il Mineirazo. Un intero popolo, stamattina, si è svegliato immerso nell'incubo. Il Brasile, che vedeva ormai ad un passo la finalissima e sognava il sesto titolo della sua storia, è ancora a caccia di una spiegazione. 7-1. Non una semplice sconfitta, bensì una disfatta leggendaria che segnerà la Seleçao negli anni, nei decenni, per sempre. Perfida ed implacabile la Germania di Joachim Loew, squadra affamata ed esperta, che nel giro di mezzora ha chiuso la pratica. Cinque gol in trenta minuti (altri due nella ripresa, prima dell'acuto inutile di Oscar), giusto per prendersi una gustosa rivincita dodici anni dopo la finale di Yokohama vinta dal Brasile (di Scolari) per 2-0 con doppietta di Ronaldo. Sette schiaffi. Secchi e dolorosi. Nel pianto collettivo di Belo Horizonte si è intravista anche la sagoma di Maicon. Il nostro Maicon. Che questo mondiale tanto l'aveva desiderato, conquistandolo sul campo nel corso dei mesi. Sino a veder sfumare il sogno di poterlo vincere nella più devastante delle serate.
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MondialRoma: tracollo Brasile, Maicon a casa. E’ il secondo romanista sconfitto in semifinale, dopo Giannini nel 1990
Seleçao maciullata dal dominio tedesco: 1-7. A Maicon resta soltanto la finalina per il 3° posto
Si conclude così il mondiale dei romanisti. O meglio, c'è ancora una gara da disputare: la finalina per il terzo posto che il Brasile (chissà in quali condizioni psicologiche) dovrà giocare contro Olanda o Argentina. Quasi certamente l'ultima apparizione ufficiale di Maicon in un campionato del mondo. Il 33enne terzino ex Inter, confermato titolare al posto di Dani Alves dopo la buona prova ai quarti con la Colombia, è stato travolto dal disastro generale, non riuscendo a salvare nemmeno l'onore personale. Una batosta cocente, come quella che subì Falcao contro l'Italia nel 1982, o come la finale persa in Francia nel 1998 da Cafu ed Aldair. Per non parlare del quarto di finale in Sudafrica con l'Olanda, che vide la resa dei nostri Juan, Doni e Julio Baptista. Con l'aggravante, stavolta, dei sette gol incassati. Non un dettaglio. Gli unici brasiliani di Trigoria campioni del mondo restano i già citati Aldair (nel 1994, in America) e Cafu (nel 2002, in Giappone).
Soltanto una volta un romanista era stato eliminato in semifinale nella storia dei mondiali. Parliamo di Giuseppe Giannini, che il 3 luglio 1990 giocò 73' della sfortunata gara con l'Argentina persa ai calci di rigore allo stadio San Paolo di Napoli, prima di esser sostituito da Roberto Baggio. In tutti gli altri casi (ben diciotto), i giallorossi approdati in semifinale erano poi sempre arrivati a giocarsi la finalissima. L'ultima volta otto anni fa, al Westfalen Stadion di Dortmund, quando l'Italia di Totti, Perrotta e De Rossi (squalificato per l'occasione) riuscì a battere proprio la Germania ai supplementari. Maicon diventa anche il secondo giallorosso ad aver perso contro i tedeschi in un mondiale. Il primo? Nicolas Burdisso, nel 2010, con la sua Argentina (guidata da Maradona): 0-4 nel quarto di finale secco disputato al Green Point Stadium di Città del Capo. Anche quel giorno andarono a segno, tra gli altri, Thomas Muller e Miroslav Klose.
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