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Mondiale per Club: l’assenza di Roma e Napoli è un insulto al merito sportivo

Mondiale per Club: l’assenza di Roma e Napoli è un insulto al merito sportivo - immagine 1
Entra la Juve che nemmeno gioca le coppe, che è sotto la Roma nel ranking e che non supera gli ottavi di una competizione europea dal 2019
Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

Il merito sportivo non esiste, almeno per la Fifa. Perché l'ingresso al Mondiale per Club della Juventus non fa solo arrabbiare il Napoli, ma diminuisce anche ciò che ha fatto la Roma in Europa in questi ultimi anni. Il criterio (modificato in corsa) per la nuova manifestazione che prevede 32 squadre, di cui 12 europee, è quantomeno discutibile. Non si premia quanto il club ha ottenuto nell'ultima decade, che vede i giallorossi essere arrivati in semifinale di Champions, Conference ed Europa League per ben 4 volte. Ma, per gli ultimi 4 posti a disposizione, vengono qualificate le squadre che nella storia hanno vinto la Champions League più altre otto in base al loro cammino in Champions League nelle ultime quattro stagioni.  Per questo, ad esempio, la Roma è tagliata fuori nonostante un ottimo posizionamento nel ranking generale UEFA che la vede al nono posto assoluto (solo l'Inter tra le italiane la precede).  E che era il primo criterio preso in considerazione dalla Fifa, salvo poi cambiare due mesi dopo la regola.

Entra così la Juve che nemmeno gioca le coppe, che è sotto la Roma nel ranking e che non supera gli ottavi di una competizione europea dal 2019. Tralasciando ciò che è accaduto lo scorso anno in tema di giustizia sportiva che l'ha obbligata peraltro quest'anno ad essere esclusa dalle competizioni internazionali e ignorando la maledetta finale di Budapest su cui è aleggiato troppo silenzio anche da parte dei Friedkin. In questo modo viene premiato il vintage d'elite, viene ignorato il merito. Tanto del Napoli fresco campione d'Italia tanto di squadre come la Roma che hanno giocato due finali negli ultimi due anni. Si è criticata tanto la Superlega, che a ben vedere ha criteri decisamente meno obsoleti e più conformi al riconoscimento della crescita di un club. Ma questo Mondiale è anche peggio. La perdita d'immagine ed economica (circa 50 milioni) è enorme per l'assenza al torneo che si giocherà nell'estate del 2025 negli Usa. Ma in fondo, tutto cambia per non cambiare mai.

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