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Moggi: «Tornare alla Juve? Mai dire mai…»

(Tuttosport) «Tornare alla Juve? Mai dire mai». Luciano Moggi lascia aperte le porte per un possibile ritorno in bianconero.

Redazione

(Tuttosport) «Tornare alla Juve? Mai dire mai». Luciano Moggi lascia aperte le porte per un possibile ritorno in bianconero.

L'ex dg juventino, intervenuto ai microfoni di Radio Power Station nel corso della trasmissione 'Tutti pazzi per la Juventus', analizza così la stagione della Juve: «Il problema serio della Juve non è l’allenatore. Ci sono giocatori che non servono alla Juve e per renderla competitiva vanno venduti per comprarne altri validi». SU MANCINI - Moggi si sofferma sui candidati alla panchina bianconera: «Mancini è un buon allenatore e se andiamo a cercare la qualità Mancini è il nome più importante tra quelli fatti fino ad ora. Che poi ci sia stato un passato contrario alla Juve non c’è dubbio, ma quando sei in un'altra squadra pensi solo a quella. Ha esagerato ma dopo si è ricreduto. Tante cose erano state dette a caldo dopo le partite infatti quando è venuto a Napoli a testimoniare al processo si è rimangiato praticamente tutto». Senza la qualificazione in Champions League come farà la Juve a comprare top player? «Devono aprire il portafoglio oppure fare come facevano noi che non avevamo soldi ma che vendevamo a prezzi alti i giocatori che avevamo in rosa per comprare giocatori migliori a prezzi più bassi. Quando non si hanno soldi bisogna usare l’ingegno. Agnelli deve farsi sentire. La situazione è critica, quest’anno non per colpa sua è andata così ma adesso dovrà prendere decisioni importanti. Ibra? Non c’è dubbio che lo avrei ripreso, gli avrei dato una mano di certo per poterlo riprendere. Ibra è un giocatore che si diverte a fare il lavoro che fa. E' stato nella Juventus e sicuramente ci poteva tornare. La Juve del 2006 non ritornerà mai più, sono stati comprati troppi giocatori che non c'entrano nulla con la Juventus, quindi prima bisognerà liberarsi di quelli e poi ricominciare da capo. Ma di nomi non ne faccio. Il nuovo stadio? Abbiamo disegnato noi basandoci sugli stadi più importanti del mondo. L’hanno preso pari pari e riprodotto, l’avevamo già progettato noi, ma non ci interessa il merito». SU CALCIOPOLI - Moggi parla anche di Calciopoli. Per la prima volta nel corso del processo di Napoli gli avvocati della Juve hanno replicato ai pm. «L’hanno fatto perchè era il momento di farlo e perchè lo dovevano fare da tempo, in tutto il processo sono stato lasciato solo. L'unico a difendere la Juve in questi 5 anni? Su questo non ci sono dubbi, è stata una faticaccia ma l’ho fatto volentieri. Sono più affezionato io alla Juve piuttosto chi l’ha trascinata nel baratro. Quando uno fa le cose bene senza vergogna, non ci sono problemi. Io non ho mai fatto cose che ho letto che hanno fatto altri presidenti, per questo ho difeso la Juve. Il calcio l’ho conosciuto solo con le intercettazioni, io all’epoca lavoravo. E lo facevo forse meglio degli altri. A Roma quando verrà discussa la mia radiazione (19 Maggio, ndr) mi piacerebbe sentire la vicinanza e solidarietà dei tifosi. Andrea Agnelli quello che poteva fare l’ha fatto, con l’esposto. Devono riflettere su quello che è venuto fuori, è stato fatto un processo su quaranta telefonate senza contare che ce n’erano invece centocinquantamila. La Juve con Andrea Agnelli ha fatto l’esposto alla luce di quello che è emerso dal processo di Napoli, se poi non lo tengono in considerazione e non succede altro.Il processo è ormai finito: il 10 Maggio i pm faranno le requisitorie, poi sarà il turno degli altri avvocati, ma il processo è chiuso. Calciopoli è l'unico processo dove la difesa non vede l’ora della sentenza mentre l’accusa cerca il contrario».