(socceritalia.info) Si gioca alle 4 del mattino in Italia l’All Star della Major League Soccer con in campo la AS Roma. Nella storia della manifestazione, il primo club europeo ad affrontare il team dell’All Star fu il Fulham nel 2005, con la formazione inglese che uscì sconfitta per 4-1, trafitta dalla doppietta di Cunningham e dalle reti di Twellman e O’Brien. Dal 2005 in poi, l’All Star ha affrontato sempre squadre della Premier League, ad eccezione del 2007, quando l’avversario fu il Celtic. Dei club europei,Manchester United e Chelsea vantano il maggior numero di partecipazioni, due entrambe; le altre formazioni invitate sono state appunto Fulham (2005), Celtic (2007), West Ham (2008), Everton(2009) e Roma quest’anno.
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MLS All Stars, ecco i protagonisti che affronteranno l’AS Roma
(socceritalia.info) Si gioca alle 4 del mattino in Italia l’All Star della Major League Soccer con in campo la AS Roma.
Dai confronti con i club europei, l’All Star della MLS ha totalizzato cinque vittorie, un pareggio e due sconfitte, subite entrambe dal Manchester United nel 2010 e nel 2011 (i Red Devils vinsero 4-0 e 5-2). L’unico pareggio è l’1-1 del 2009 contro l’Everton con reti di Saha e Devis. Per la cronaca, l’ultimo precedente del 2012 ha visto la vittoria dell’All Star contro il Chelsea per 3-2: Wondolowski, Pontius e Johnson furono i marcatori per la squadra di casa mentre per i Blues segnarono Terry e Lampard.
Infine, una curiosità per l’MVP scelto al termine dalla gara: Donovan, che scenderà in campo stasera in sostituzione di Robbie Keane, è stato nominato man of the match nel 2001 mentre l’unico italiano a vincere questo premio è stato Macheda nel 2010, autore di una doppietta con la maglia del Manchester United.
Secondo quanto riporta il sito della MLS, stasera Rudi Garcia schiererà dall’inizio il neo acquisto De Sanctis e De Rossi in mezzo campo, dopo il ritorno dalla vacanze del centrocampista giallorosso. Questa la probabile formazione della AS Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Benatia, Castan, Balzaretti; Bradley, De Rossi, Strootman; Lamela, Pjanic, Totti
Meno noti al pubblico italiano - tranne alcuni come l'ex laziale Marco Di Vaio - i giocatori guidati dal coach delle All-Star Peter Vermes (che è anche l'allenatore del team di casa, lo Sporting Kansas City) e scelti in gran parte dai tifosi della MLS. Eccoli:
Raul Fernandez
Portiere, FC Dallas
Arrivato dal Perù in preseason, si è immediatamente adattato a Dallas, squadra che sta giocando un ottimo campionato e che sin dall'inizio della stagione è nelle prime posizioni. Capace di parate acrobatiche, che sicuramente hanno attirato l'attenzione di molti tifosi che lo hanno votato, Fernandez non sembra altrettanto valido in fase di gestione della difesa e di presenza in area. Rimane tra i candidati al premio Newcomer of the year.
Nick Rimando
Portiere, Real Salt Lake
Reduce dalla vittoria in Gold Cup con la Nazionale USA dove però è stato poco messo alla prova, l'esperto Rimando è una delle sicurezze della MLS, e infatti per lui è il terzo All Star Game. Spesso autore di parate decisive nonostante un altezza relativa (fisicamente ricorda Peruzzi), bravo anche sui rigori, è uno sicuro e capace trasmettere sicurezza ai compagni della difesa. Il posto da terzo ai Mondiali 2014, dietro a Tim Howard e Brad Guzan, dovrebbe essere suo senza troppi problemi. Col Real Salt Lake, che al momento ha la migliore media gol della lega, sta giocando un'altra ottima stagione, a dimostrazione di una continuità non premiata da una carriera che avrebbe potuto vederlo tranquillamente protagonista anche in campionati più importanti.
Tony Beltran
Difensore, Real Salt Lake
Dopo l'esordio in Nazionale e la convocazione in Gold Cup, ecco anche la chiamata all'All Star Game. Merito di un campionato di livello col RSL, attualmente in testa nella corsa al Supporters Shield (titolo che va al team che chiude in testa la regular season). Difensore solido, dai buoni piedi, è però atteso alla riconferma il prossimo anno.
Corey Ashe
Difensore, Houston Dynamo
E' stato uno dei protagonisti nella corsa sino alla finale di MLS Cup di Houston nel 2012 (persa contro i LA Galaxy), dopo aver vinto da rookie nel 2007. Centrocampista convertito a terzino sinistro, è una colonna degli Orange di coach Dominic Kinnear, di cui attualmente è il secondo giocatore di sempre per numero di presenze. Chiamato dal CT Klinsmann per la Gold Cup, non si è però visto in campo, ma il secondo All Star Game consecutivo è certamente il giusto riconoscimento al suo rendimento costante.
Aurelien Collin
Difensore, Sporting Kansas City
Il difesnore francese Collin è certamente il più funambolico ed allo stesso tempo più duro (lo sa bene la commissione disciplinare MLS) tra i difensori dello Sporting KC, tanto da ricordare ad alcuni Vinny Jones terribile capitano del Wimbledon di fine anni '80, secondo solo a Roy Keane nel record di maggior numero di espulsioni in carriera (12) nel campionato inglese. Fortissimo di testa, il che lo rende pericoloso anche in zona gol, con Matt Besler forma una delle migliori coppie centrali della lega. L'anno scorso ha dovuto lasciare il campo dell'All Star Game contro il Chelsea per un duro scontro con John Terry. Stanotte l'avversario sarà Osvaldo...
Omar Gonzalez
Difensore, LA Galaxy
Sin dal suo ritorno dopo il brutto infortunio ai legamenti subito nel gennaio 2012, la carriera di Gonzalez è stata una crescita continua, incastonata da due MLS Cup, un titolo di MLS Cup MVP e dal gol vittoria nella finale 2012. 25 anni, 196 cm e piedi buoni, ci ha messo un po' però a convincere Klinsmann, che forse vorrebbe vederlo alla prova in Europa (nel giugno 2011 fu offerto proprio alla AS Roma), che gli ha concesso 5 minuti nella finale di Gold Cup. Il suo limite? Cali di concentrazione, come quelli costati agli USA la sconfitta con l'Honduras nell'apertura delle qualificazioni mondiali.
Matt Besler
Difensore, Sporting Kansas City
Klinsmann lo ha chiamato in Nazionale lo scorso gennaio dopo uno spledido 2012 che lo ha visto affermarsi tra i migliori difensori della lega, e fungendo da perfetto complemento col suo posizionamento e la capacità di chiudere rispetto al più statuario Gonzalez. Sempre convincente, il CT tedesco lo ha continuato a schierare lungo tutte le qualificazioni. Stanotte per lui c'è la prova del fuoco contro Totti, Osvaldo e Lamela, che saranno clienti più difficili del panamense Blas Perez.
DeAndre Yedlin
Difensore, Seattle Sounders
Una delle sorprese della stagione, il giovane difesnore cresciuto nei Seatte Sounders è stato voluto all?All Star Game direttamente dal Commissioner Don Garber, che ha esercitato il suo potere di chiamare due giocatori con lui Terzino arrembante nelle prime uscite, coach Sigi Schmid lo ha presto trasformato in un difesnore centrale duro nei contrasti e bravo a fiondarsi in avanti con la sua velocità e coraggio. Sicuramente ancora grezzo, è però considerato una delle speranze in vista del ciclo della Nazionale post 2014.
Mike Magee
Centrocampista, Chicago Fire
Magee sta avendo una stagione impegnativa. Soprannominato "Mr November" dopo l'exploit nei playoff 2012, ad inizio stagione ha supplito perfettamente all'assenza di un Landon Donovan ritiratosi dal calcio giocato per qualche mese. Ma con l'arrivo di Robbie Rogers a LA lo spazio per lui si è ridotto e ha deciso di ritornare nella sua Chicago, dove ha continuato a segnare a oltranza, trascinando il Fire sino alla semifinale di US Open Cup.
Graham Zusi
Centrocampista, Sporting Kansas City
Sicuramente il principale beneficiario dell'assenza prolungata di Donovan, che ha consentito a Zusi di mettere in mostra tutto il suo talento a livello internazionale, diventando un pupillo di Klinsmann. Graham Zusi è l'archetipo del giocatore dello Sporting KC: scelto al Draft con un numero basso, eccolo che poi va ben oltre le aspettative. Veloce, piedi fatati, visione di gioco, bravo sia sulla fascia che a supporto delle punte, l'Europa è il suo prossimo approdo, ma il club che lo vorrà dovrà spendere.
Patrice Bernier
Centrocampista, Montreal Impact
Primo calciatore ingaggiato dal Montreal Impact al momento dell'ingresso in MLS, ne è diventato da subito una colonna del centrocampo, giocando basso nel 4-2-3-1. Nazionale canadese, mediano di grande esperienza acquisita sui campi di tutta Europa (nel 2005/06 ha anche affrontato la AS Roma con la maglia del Tromsø), è un leader in campo e negli spogliatoi.
Brad Davis
Centrocampista, Houston Dynamo
E' uno dei più fulgenti talenti espressi dalla MLS in questi anni, seppur non abbia mai fatto esperienza in Europa. Piede sinistro fatato paragonato al destro di Beckham, Davis è la freccia più importante nell'arco della Houston Dynamo. Klinsmann ha iniziato a convocarlo ma a 32 anni - nonstante la notevole classe - si avvia inevitabilmente alla fase finale di una carriera che avrebbe potuto dargli di più se fosse stato più continuo.
Will Johnson
Centrocampista, Portland Timbers
Il Real Salt Lake è stato costretto a cederlo ai Portland Timbers solo per motivi legati al salary cap, e coach Jason Kreis era perfettamente consio della perdita notevole per la sua squadra. A Portlando il giovane allenatore Caleb Porter è stato invece bravo a sfruttarne subito le caratteristiche di combattente. Giocatore esperto nonostante la giovane età (120 partite, 10 gol e 8 assist in MLS prima dei Timbers, tra Chicago e RSL), centrocampista versatile, non alto ma forte fisicamente e dalla mentalità vincente, è sceso in campo 33 volte con la maglia del Canada (tre i gol), venendo anche nominato nel 2011 tra i finalisti del premio Canadian Player of the Year. Per lui anche un'esperienza all'estero, nel periodo 2006-2008, in Olanda con le maglie di SC Heerenveen (in compagnia del romanista Michael Bradley, che ritroverà stanotte) e - in prestito - De Graafschap, dove ha messo a segno 3 gol in 39 partite totale.
Kyle Beckerman
Centrocampista, Real Salt Lake
Incomprensibile come Colorado si sia liberato di lui. Da allora è il perno del centrocampo del Real Salt Lake vincente di Jason Kreis. Leader in campo e fuori, è lui a consenire all'argentino Javier Morales di poter svolazzare liberamente per il campo, coprendone ogni movimento. In Nazionale è stato tra i protagonisti in Gold Cup fornendo equilibrio ad una squadra votata all'attacco.
Thierry Henry
Attaccante, New York Red Bulls
Gli anni passano, come anche la velocità, ma la classe resta. Il suo tocco è ancora quello sublime dei tempi dell'Arsenal, ed è il vero valore aggiunto dei New York Red Bulls, che senza di lui perderebbero il 90% del potenziale offensivo e anche dell'interesse da parte dei tifosi, che lo adorano. Henry, campione del Mondo 1998 con la Francia, è arrivato ai Red Bulls nel 2010, dopo i successi in Europa con Monaco, Juventus, Arsenal e Barcellona.
Chris Wondolowski
Attaccante, San Jose Earthquakes
Uscito dall’anonimato a 27 anni, per lui parlano i numeri: tre volte consecutive capocannoniere, record di gol in una stagione (29) e MVP 2012. Velocissimo, sempre nel posto giusto, assist man, sembra sparire dalla partita ma poi segna sempre lui. E i suoi gol gli sono anche valsi il contratto da designated player. Un vizio che ha anche in Nazionale, come dinosatrato dalle tre reti in sei partite in Gold Cup. L'anno scorso ha infilato il Chelsea. Chissà che non si ripeta?
Landon Donovan
Attaccante, LA Galaxy
In America non c’è Beckham che regga. È infatti Donovan il trascinatore di LA come della Nazionale. Decisivo da punta come da laterale (ruolo che sembra preferire) o trequartista, è sempre decisivo, come dimostrato anche nella recente cavalcata vincente in Gold Cup. Incredibile come sia presente solo grazie all'infortunio di Robbie Keane: avrebbe mancato l'All Star Game per la prima volta dopo 12 anni!
Marco Di Vaio
Attaccante, Montreal Impact
Non è più la freccia degli anni di Lazio, Juventus e Bologna (e il numero di volte che finisce in fuorigioco lo dimostra), ma l'innato senso del gol non è scomparso, e il Montreal Impact che sta trascinando ai playoff ne sta traendo tutto il vantaggio. Per lui 9 gol nelle prime 9 partite stagionali. La visione del giallorosso gi starà facendo ribollire il sangue, e per Castan e Benatia non sarà un cliente facile.
Jack McInerney
Attaccante, Philadelphia Union
Sorpresa dell'anno, il giovane (classe 1992) attaccante della Philadelphia Union si era fatto notare già a 15 anni, quando volain Europa per dei provini col Vitesse Arnhem in Olanda e col West Ham. Chiamato da Philadelphia nel MLS Draft 2010, è alla sua quarta stagione in MLS, e da più parti è atteso alla consacrazione dopo essere stato spesso una seconda scelta nelle tre stagioni precedenti. Come tipo di giocatore ricorda Alberto Gilardino. Si vede poco durante la partita, ma ha poi un fiuto del gol che lo porta sempre nel posto giusto al momento giusto. E i numeri lo stanno premiando: per lui 10 gol nelle ultime 13 partite (980 minuti giocati). Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili USA,la sua grande delusione è stata l'esclusione dai Mondiali Under 20 2011 e dall'Olimpica 2012 che ha fallito la qualificazione. Gol dopo gol sta però ora cercando di convincere il CT Juergen Klinsmann.
Camilo Sanvezzo
Attaccante, Vancouver Whitecaps
Nato 25 anni fa a Presidente Prudente, città dello stato di São Paulo, attaccante veloce di 170cm, Sanvezzo inizia la sua carriera nel Oeste Paulista Esporte Clube, per poi passare nel 2009 al Corinthians Alagoano, dove resta una sola stagione. L'anno successivo è in Europa, dove va a giocare per i maltesi del Qormi, segnando anche una tripletta ai campioni in carica dell'Hibernians, chiudendo la stagione con 24 gol in 22 match giocati. E a metà stagione il club rifiuta un'offera dei sudcoreani del Gyeongnam, dove però si trasferisce nel luglio 2010 grazie ad un'offerta più alta di quella dell'Hertha Berlino. In K-League Camilo ha qualche problema nel trovare la forma dei tempi di Malta, e scende in campo solo 7 volte senza mai segnare, e lasciando da free agent. Prima del via della stagione 2011 Camilo effettua un provino prima con Toronto e poi con i Vancouver Whitecaps , che lo ingaggiano nel marzo 2011. Chiude la prima stagione vincendo il premio Whitecaps Player of the Year 2011, e a febbraio firma un'estensione del contratto. Nel 2012 però ha un calo da quale si riprende solo nella tarda parte della stagione,chiudendo secodo per numero di gol dietro a Darren Mattocks. Per lui fino ad oggi 74 partite e 25 gol con la maglia dei Caps. Quando è in forma è una seria minaccia per gli avversari.
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