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Mkhitaryan: “A Roma imparo da Fonseca. Il mio futuro? Non sappiamo cosa succederà”

LaPresse

Queste le parole dell'attaccante armeno: ''Se il campionato non riprenderà ci taglieremo lo stipendio''

Redazione

L'attaccante giallorosso Henrikh MKhitaryan si è concesso al programma televisivo Great Football per parlare della sua carriera e del suo presente con la Roma di Fonseca. Queste le sue parole:

Quale è la situazione in Italia?

In Italia è tutto chiuso, tranne le farmacie e i supermercati. Ci dicono che i numeri sono in calo, ma la situazione è la stessa.

Hai avuto un figlio da poco, come ti sei comportato?

E' nato il 4 marzo, mentre noi siamo stati messi in quarantena l'11 marzo.

Gli allenamenti

Ci alleniamo a casa, in cortile e all'aperto. La Roma ha dotato tutti noi di una cyclette, anche chi non l'aveva, e lo staff ci invia un programma da rispettare. Ancora nessuno sa quando si riprenderà e per questo tutti vogliono farsi trovare in forma e a disposizione.

In Italia si dice che la ripresa degli allenamenti ci sarà agli inizi di maggio. Cosa ne pensi?

Ci hanno detto che l'intento è quello di allenarsi dal 4 maggio. Nulla di concreto però, solo qualche chiacchiera. Aspettiamo di essere informati.

Hai giocato in moltissimi paesi. Quale è la differenza tra gli altri e l'Italia?

Qua si è tutti più concentrati. C'è molta tattica. Mi piace molto giocare in italia perché le persone capiscono il calcio e sanno giocarlo, sia con sia senza palla.

L'esperienza in Inghilterra

Era un mio sogno giocare lì. L'ho fatto con il Manchester, all'Arsenal poi non ho avuto molto spazio. Qualcosa però non ha funzionato. Dovevo ritrovare la felicità altrove.

Ora Emery non è più all'Arsenal. Quale sarà il tuo futuro?

Adesso tutti pensano solamente a capire cosa succederà dopo il Coronavirus. Io stesso non so se continueremo il campionato in Italia.

Il rapporto con Fonseca

Ho visto il calcio dello Shakhtar quando era un allenatore. Mi è piaciuto lo stile del gioco, ha trovato un linguaggio comune con i giocatori. Paulo ha cercato giovani talenti e li ha rivelati. Mi piace lavorare insieme perché capisce bene il calcio. Ogni giorni imparo da lui.

A quale mentalità è più difficile adattarsi?

A quella tedesca probabilmente. Devi sopportare tantissima disciplina e per me il primo anno in Germania è stato duro.

Abbiamo letto che voi giocatori della Roma rinuncerete a quattro mesi di stipendio...

Sì, è vero. Siamo stati in contatto con la dirigenza e se non si riprenderà rifiuteremo lo stipendio. Un passo molto importante.

L'esperienza allo Shakhtar con Lucescu

Mi sono trasferito allo Shakhtar grazie a Mircea Lucescu. Grazie a lui ho giocato in Inghilterra, Italia e Germania. Ho imparato molto e sono grato per la possibilità che ho avuto. Con Lucescu ho fatto tante belle partite, ma la mia ultima con Shakhtar è la più memorabile.

Chiudere la carriera in Italia?

Vorrei chiudere dove posso ancora giocare, adesso mi concentro solo sul giocare in Italia. La vita è molto breve, un giorno sei qui e un altro altrove, solo il tempo dirà cosa succederà, non è giusto dire altro adesso.