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Milan, Montella: “C’è aria di svolta. Roma è casa mia, non è mai normale affrontarla”

Le parole del tecnico rossonero alla vigilia della sfida contro i giallorossi: "Voglio che la gara di domani torni ad essere uno scontro diretto. La squadra di Di Francesco ha un attacco super, per noi sarà un test importante"

Redazione

Alla vigilia del match di San Siro tra Milan e Roma (in programma domani alle 18.00), il tecnico rossonero Vincenzo Montella è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match contro la sua ex squadra. Ecco le sue dichiarazioni:

"Saluto Eusebio, è un amico vero, gli auguro ogni fortuna a parte domani. Ci siamo incontrati tante volte, c'è sempre stima anche durante le partite. Io sento aria di svolta, la squadra si sta liberando mentalmente, bisogna allontanare le ansie. Mi è piaciuto l'orgoglio e la reazione dopo il 2-2 contro il Rijeka. Vorrei vedere questo coraggio per 90 minuti. E' stato un grande esempio di quello che bisogna tirare fuori, abbiamo fatto un passo avanti".

Sulla Roma.

Hanno un attacco super, hanno perso solo una partita. La gara di domani deve darci una possibilità di farlo diventare uno scontro diretto perché negli anni passati non era successo.

La reazione in Europa.

La cosa positiva è stata ritrovare coraggio, orgoglio e spensieratezza, questo mi è piaciuto tantissimo e questo è presagio di una svolta. 4-3-3 o 3-5-2? Non si può cambiare ogni volta, andiamo avanti con piccoli accorgimenti di partita in partita, la linea è abbastanza delineata. Critiche? A me sembra tutto ingigantito ed esasperato. Siamo il Milan e dobbiamo raggiungere grandi risultati. Abbiamo pensato di fare una rivoluzione, poi bisogna acquisire una mentalità vincente e degli automatismi, non si può pensare di avere tutto e subito. Alleno il Milan, so che devo sopportare anche eventuali pressioni e critiche o esagerazioni, dobbiamo rientrare in Champions: se siamo tutti uniti ci metteremo di meno. Voglio guardare avanti, le esagerazioni arrivano anche ai calciatori e io li devo tranquillizzare. Molti di loro non hanno ancora una storia da Milan, ma devono anche divertirsi per rendere al meglio.

Le liti con Mirabelli di cui si parla?

Abbiamo un rapporto splendido. Sto più con lui che con mia moglie, c’è grandissima sintonia, mi da supporto ma non impone nulla e mi sento come un pashà. Sono tutte voci inventate.

Futuro preparatore? 

Pensiamo alla partita di domanim poi vedremo.

Questo Milan ha bisogno di costante adrenalina per portare a casa una vittoria contro avversari come il Rijeka? 

Sì sono d’accordo, si poteva gestire meglio. Dovevamo affondare e chiudere la partita. Abbiamo commesso due errori ma non abbiamo dato la sensazione di essere in difficoltà. I reparti devono migliorare ma stiamo qui per farlo.

Lo scorso anno tutti le hanno riconosciuto la capacità di gestione del gruppo, raggungendo anche dei risultati. Perché ora ci sono più difficoltà quanto dovrebbe essere tutto più semplice? 

Sicuramente le aspettative sono più alte quest’anno. Nonostante tutto credo che in termini di risultati siamo in linea con le aspettative. Quando si fa una rivoluzione si può badare più al risultato invece che alla crescita, si deve trovare una via di mezzo e penso che ci siamo riusciti. Nessuna squadra rivoluzionata ha bisogno di tempo, difficile che raggiunga nell’immediato dei risultati. Questo mi sembra esagerato, ma non mi turba e anzi mi stimola.

Bonucci è in difficoltà. Perché? 

Bonucci non sarà mai un problema per il Milan ma sempre e solo una risorsa, lui in rosa è l’unico ad aver vinto.

Può essere che Bonucci senta la pressione dell’autorità e dell’importanza di cui è stato investito? 

Domanda molto intelligente. E’ una domanda a cui non ho risposta, può essere una chiave di lettura.

La Roma ha un attacco super come ha detto. Come si ferma Dzeko? 

Questo è un grandissimo test e servirà la squadra concentrata per tutto il tempo, e sono convinto che faremo una grande partita.

Su Bonucci, Marino ha detto che il Milan si è pentito di aver preso Bonucci…

Non so perché abbia detto così, ma non è così e siamo molto contenti di averlo preso. Mi sembra molto esagerato tutto questo nei suoi confronti, lui sa accettare le critiche, tutto sembra essere colpa sua ma non lo è. Giovedì mi ha fatto vedere cose belle.

Cosa rappresenta affrontare la Roma?

Roma è casa mia, non è mai una cosa normale affrontarla, ho tantissimi legami con la città e con le persone.

Quanto ci vorrà per vedere i risultati della nuova preparazione? E su Bonucci, riguardo alle presunte eccessive pressioni che sente addosso, cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione? 

I rapporti interni sono ottimi e il ragazzo si stimola nelle difficoltà. Lui dovrebbe deresponsabilizzarsi, ma questo è un esagerazione del problema. Sulla preparazione: giochiamo ogni tre giorni, ci alleniamo giocando. Non c’è bisogno di un preparatore.

Si è parlato di ciò che ha detto Fassone nel post Samp, una esternazione molto forte. Tu avresti fatto lo stesso? E sull’attacco, possiamo dire che gli attaccanti del Milan sono tutti allo stesso livello?

Dopo la Samp non ci spiegavamo il perché di un blackout così, e penso che il direttore sia intervenuto in linea con il suo ruolo e la sua responsabilità. Sugli attaccanti credo che sia un vanto per un allenatore portare tutti gli attaccanti sullo stesso livello. Suso potrebbe far meglio, mentre gli altri ci danno affidabilità.

André Silva ha ricordato molto Inzaghi, dialogando poco con il compagno d’attacco… 

Lui si diverte a fare la giocata, deve crescere sotto questo punto di vista.

Per avere continuità, è meglio affidarsi solo al modulo o agli stessi giocatori?

Un giusto mix, sicuramente il modulo dà dei riferimenti ma bisogna valutare chi a livello mentale e fisico può garantirti un certo tipo di partita. Faccio fatica a trovare chi gioca con gli stessi undici, ormai è impossibile.

Su Borini: è un giocatore che viene raramente nominato, ma sbaglia pochissimi palloni.

Sapevamo di queste sue caratteristiche, ci aspettiamo da lui grinta e questo spirito.

Come si concilia la preparazione di una partita così importante con questa necessità di un alleggerire la pressione sulla squadra? Bisogna pensare a divertirsi?

Si, lo spirito è quello, ma bisogna pensare a mettercela tutta in campo. Questi ragazzi hanno bisogno di non riconoscere il rischio per giocare più liberi e esprimere le proprie qualità.

Su André Silva: ha ottime qualità, ma quanto gli manca per essere pronto anche per giocare in campionato?

La cosa che traspare è che abbia già fatto un certo numero di gol, e noi ce ne aspettiamo altri. Lui può crescere ulteriormente. Non so se sia totalmente pronto ad oggi per il calcio italiano, ma sicuramente lo ha fatto vedere a livello internazionale e questa è una partita da livello internazionale.

Come sta Chalanoglu? 

Lo valutiamo oggi, era una botta.

Montolivo e Calabria sono arruolabili? 

Montolivo è stato fermo parecchio, ieri hanno fatto il primo allenamento e oggi il secondo. Vediamo.