Ai quarti di Europa League sarà derby italiano. Come lo scorso anno i rossoneri si ritrovano ad affrontare una connazionale ai nelle fasi finali di una coppa europea e si tratta proprio della Roma di Daniele De Rossi. Nonostante le due squadre si siano già affrontate per due volte in stagione, sarà il primo confronto tra DDR e Stefano Pioli, considerando che l'ultimo scontro diretto sull'asse Roma-Milano rossonera risale all'ultima apparizione di José Mourinho sulla panchina dei giallorossi. In questa Europa League di alto livello, il Diavolo fa parte delle retrocesse dalla Champions League e sarebbe inutile ricordare l'esperienza storica di un club che lo scorso anno si arrese in semifinale all'Inter e che vanta 7 successi nella Coppa dalle grandi orecchie. Tuttavia, nella prima fase della stagione il girone di ferro con Paris Saint Germain, Dortmund e Newcastle li ha relegati al terzo posto e quindi all'Europa League, e in questo 2023/24 ha già rifilato due Ko ai giallorossi, uno a settembre (nella partita d'esordio di Lukaku) e a gennaio (nella già citata last dance dello Special One). La Roma da quell'ultimo precedente ha cambiato volto e con De Rossi ha ricominciato una nuova marcia che spera possa diventare trionfale ricostruendo la sua stagione un passo dopo l'altro, come direbbe Bruce Springsteen "Lavorando ad un sogno".
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ROMA-MILAN: I PRECEDENTI SIGNIFICATIVI
Quando due squadre connazionali si affrontano in Europa i ricordi che emergono sono tanti e non possono che rievocare emozioni e delusioni. I giallorossi non hanno mai sconfitto un'italiana in questa competizione e mancano al successo contro il Milan dal 2019 quando a decidere la sfida dell'Olimpico furono Edin Dzeko e Nicolò Zaniolo, ma forse un ricordo che riaffiora prepotentemente nella memoria dei romanisti è addirittura del 1993. Era la Roma di Boskov che andava ad affrontare la corazzata di campioni rossoneri rappresentata da Baresi, Gullit, Papin e Maldini tra tutti. I giallorossi supereranno il turno, con un complessivo di 2-1, per poi perdere il titolo nel doppio confronto finale contro il Torino. A saltare all'occhio di quel doppio confronto è il gol decisivo, realizzato all'andata da Claudio Caniggia: partenza in contropiede, solitaria, come una freccia scoccata diretta verso la porta di Cudicini che viene trafitto da un pallonetto che manda in delirio l'Olimpico. Più triste per la Roma la finale di Coppa del 2003, con Capello questa volta sulla panchina giallorossa (dieci anni prima allenava i rossoneri), crollata sotto i colpi di Serginho, Ambrosini e Shevchenko.
IL MILAN DI PIOLI, LEAO E THEO: INGIOCABILI A SINISTRA
La squadra che si parerà davanti ai giallorossi nel prossimo mese di aprile rappresenta l'élite del calcio italiano, attualmente la prima rivale dell'Inter capolista nonché seconda in campionato. Lo scorso anno venne trascinata in semifinale di Champions League dalla sua stella indiscussa, Rafael Leao, il sorridente portoghese alla perenne ricerca della definitiva consacrazione. I pericoli per la difesa di De Rossi non giungono solo da lui: su quella stessa fascia sinistra Theo Hernandez si sta candidando per essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, un terzino goleador come un moderno Giacinto Facchetti, ma con la maglia rossonera. Per il resto la rivoluzione estiva ha portato tanti volti nuovi finanziati dalla milionaria cessione di Tonali: Pulisic, Loftus Cheek, Reijnders si stanno pendendo la scena supportati da una difesa affidabile anche se spesso vittima di problemi fisici e da un centravanti veterano come Giroud. Ci sarà poi il confronto tra ex: El Shaarawy da una parte, Kjaer e Florenzi dall'altra, uno scontro interno alla Serie A che in Europa ottiene un sapore totalmente diverso.
Ascanio Antolini Ossi
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