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Milan femminile, Ganz: “Ai rigori fa più male”. Fusetti: “Abbiamo dato tutto”

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Il tecnico e il vicecapitano rossonero commentano la sconfitta con la Roma in finale di Coppa Italia: "Abbiamo avuto più occasioni, non le abbiamo sfruttate"

Redazione

C'è grande delusione per il Milan femminile, che perde in finale contro la Roma, che alza la Coppa Italia. Le rossonere mancano l'appuntamento col primo trofeo della loro storia, ma resta l'orgoglio per la stagione. Il rammarico per la partita di stasera però è grande: "Abbiamo avuto più di un'occasione, abbiamo fatto un'ottima partita, di sacrificio, abbiamo avuto più occasioni di loro. I rigori sono un terno al lotto ma niente toglie al campionato che abbiamo fatto. Complimenti alla Roma, ma ai rigori brucia ancora di più. È stata una grande stagione, pensavamo di portare la coppa a casa ma abbiamo meritato la qualificazione in Champions. È la sesta partita con la Roma che non perdiamo, perché abbiamo perso ai rigori quindi significa che c'eravamo. Abbiamo avuto delle occasioni clamorose ma non ne abbiamo approfittato. Se terrò e bacerò la medaglia come Guardiola? Assolutamente sì".

Parola poi al vicecapitano del Milan Laura Fusetti, anche sei a 'Sky Sport': "Speravamo di vincere la finale, sarebbe stato il primo trofeo. Abbiamo dato tutto, è stata una partita combattuta e non dobbiamo avere rimpianti. Ci dispiace, ma se resteremo insieme continuando a fare quello che abbiamo fatto quest’anno potremo toglierci questa soddisfazione. Questa sera sarà dura, perdere ai rigori è ancora più brutto. Ma è stato un ottimo campionato e da domani cercheremo di ributtarci alla prossima stagione".

Sull'abbraccio con Ceasar: "Le ho fatto i complimenti, oggi speravo che non facesse quello che ha fatto. È un ottimo portiere, sono contenta per lei perché ci tengo. Però sarebbe stato difficile se fossi arrivata io sul dischetto. Ci siamo complimentate a vicenda, è anche questo il calcio. Ganz ha cercato di starci vicino e consolarci. Ci ha detto che abbiamo dato tutto ma che non dobbiamo abbatterci. Abbiamo fatto il nostro solito urlo".