Basta tornare indietro di pochi mesi per capire quanto sia cambiata la vita calcistica di Pellegrini e Mkhitaryan. Fino a dicembre il primo era la luce della Roma, l'unico davvero in grado di accendere Dzeko, e l'altro invece un ex campione i cui infortuni avevano messo in dubbio anche il riscatto. Ma il lockdown ha tenuto intrappolato Lorenzo e liberato l'armeno, nel post Covid la vera nota positiva per Fonseca. Per la seconda volta vivono due momenti opposti e non riescono a incrociarsi: quando si esalta uno, si spegne l'altro.
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Miki-Pellegrini, gli opposti che non si attraggono: le due facce della vita dietro Dzeko
L'armeno è diventato leader della Roma, Lorenzo si è spento e non riesce più ad essere decisivo: solo ieri 18 palloni persi. E modulo e mancato rinnovo potrebbero penalizzarlo
Due facce diverse della trequarti romanista che cerca la fantasia che non arrivava più dagli esterni. E non è un caso che il tecnico portoghese si sia speso in prima persona per avere Mkhitaryan anche il prossimo anno: troppo diverso dai compagni di squadra e troppo più in grado di incidere in una partita. Il nuovo modulo poi lo esalta: dal passaggio alla difesa a tre e ai due trequartisti sono arrivati tre gol e un assist in quattro partite (ha saltato Brescia per squalifica). Impietoso il paragone con Pellegrini, le cui caselle invece sono rimaste vuote.
Mkhitaryan e Pellegrini, i numeri contro l'Inter
Lorenzo nello spogliatoio è uno dei leader, tanto che è stato uno di quelli che ha condotto in prima linea le trattative con la società per il taglio stipendi. Fonseca con lui alterna carezze e rimproveri, consapevole che in questo momento una critica pubblica come quella a Zaniolo potrebbe incidere solo negativamente. "Sta bene fisicamente e mentalmente", aveva detto prima di Roma-Inter, eppure ieri ha raggiunto il tutt'altro che invidiabile dato di 18 palloni persi. Un altro passo indietro che certifica la serenità smarrita e che ha attirato anche le critiche dei tifosi via social e radio. Lorenzo è stato sì al centro del gioco (62 tocchi, il dato più alto della Roma) e ha corso tanto alla ricerca di una posizione (10,5 chilometri, il secondo dopo Veretout) ma senza mai creare pericoli ad Handanovic oppure opportunità per i compagni. L'esatto opposto del girone d'andata, quando in pochi mesi era arrivato a sette assist in campionato (ora è fermo a nove). Senza parlare dei gol, grande tallone d'Achille di Pellegrini: solo uno in tutto il campionato, tre se si contano anche i due in Coppa Italia contro il Parma.
Tutt'altra partita quella di Mkhitaryan: ha corso meno del compagno di reparto e ha toccato quasi venti palloni in meno. Eppure è riuscito ad essere molto più incisivo negli ultimi metri, che poi è quello che gli chiede Fonseca. È da una sua progressione che nasce il pareggio di Spinazzola ed è lui che firma il momentaneo 2-1. Esperienza sì, ma anche freschezza mentale e atletica ritrovata e capacità di cambiare le partite da un momento all'altro: in stagione ha giocato poco più di 1500' contribuendo però con 9 gol e 5 assist. Pellegrini in oltre 2300' (praticamente nove partite in più) si è fermato a tre gol e 11 assist.
Il futuro di Pellegrini e Mkhitaryan
Non è un caso che le voci di mercato abbiano distratto uno e tranquillizzato l'altro: Mkhitaryan ha un accordo preliminare per restare fino al 2021, su Pellegrini pende la solita clausola rescissoria e il rinnovo di contratto che tarda ad arrivare. Anche i tifosi ormai sono divisi tra chi lo considera ancora un patrimonio romano e romanista da salvaguardare e chi invece come un'eterna promessa difficile da mantenere.
A Fonseca il compito di rivitalizzarlo in vista del finale di stagione ma anche della prossima, dove però - a patto che resti in giallorosso - ci sarà ancora più concorrenza, soprattutto se la Roma dovesse ripartire da questo modulo come il tecnico portoghese ha fatto intendere: con Mkhitaryan, Pedro, Pellegrini e Zaniolo (oltre che Carles Perez) sarebbero due poltrone disponibili per quattro. Lorenzo potrebbe anche arretrare nei due centrocampisti centrali, allontanandosi dalla porta. Ma anche lì l'intesa con Veretout è tutta da verificare.
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