Philippe Mexes ha giocato nella Roma dal 2004 al 2011, lasciando un ricordo importante. Ancora oggi il francese resta uno dei difensori più amati dell'ultimo ventennio. In una diretta Instagram è tornato a parlare dei suoi ricordi giallorossi. Le sue parole:
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Mexes: “Sono romano e romanista, ho vissuto momenti bellissimi. Sensi non lo scorderò mai”
L'ex difensore: "Avevamo un grande spirito. Nonostante non avessimo grandi fenomeni, a parte Totti, siamo riusciti a fare delle belle cose"
Come stai?
Bene, a parte questo periodaccio. Sono vicino a mio padre e mia madre in Francia. Mi manca tanto la Roma e stare la. L'Olimpico mi è rimasto nel cuore, la maglia i tifosi. Nonostante non avessimo grandi fenomeni, a parte Totti, siamo riusciti a fare delle belle cose.
Era un bel gruppo.
Avevamo un grande spirito. Nonostante tutto abbiamo sorpreso tante squadre e anche i nostri tifosi che non si aspettavano grandi cose. Invece abbiamo fatto belle partite.
Ti sei distaccato dal mondo del calcio.
A Roma quando sono arrivato c'era ancora Sensi. E' stato un periodo bellissimo. Il presidente, durante un derby che stavamo perdendo, entrò in spogliatoio a fine primo tempo col suo bastone, e sbattendolo ci disse "ma non vi vergognate?". Mi resterà a vita questo, non lo scorderò. Oggi il calcio è cambiato e non mi piace. Ho preferito smettere piuttosto che andare a giocare in Cina o in America per soldi.
Il gol contro la Lazio.
Mi sentivo romano e romanista. Volevo ripagare la gente per il cartellino rosso che avevo preso e ci sono riuscito.
Le lacrime dopo Roma-Sampdoria.
Un ricordo bruttissimo. Ero in panchina e mi sentivo impotente. Ci credevamo tanto. Anche pareggiando quella partita il titolo sarebbe stato nostro. Resterà un rimpianto. E' stato bravo Pazzini e un po' stupidi noi.
Sei in contatto con qualcuno?
Sento solo Totti e Vito Scala. Non si lasciano mai. Non ho più il numero di De Rossi e mi dispiace. Vorrei sapere come stanno il papà e la mamma. Ho lasciato il calcio anche per i rapporti. Pensi di avere amici e invece sono colleghi. A Roma invece eravamo davvero tutti amici e non mi è più capitato. Ora andrò avanti facendo altre cose. Spero di tornare a Roma per vedere le partite. La mia ragazza è di Roma e ci torno spesso.
Ti piacerebbe allenare i bambini per trasmettere i valori?
I valori si stanno perdendo. E' un mondo particolare, i bambini hanno tutto quello che vogliono ed è difficile inculcare a un bambino certe cose.
Il momento che ricordi di più nella Roma?
A Trigoria era come stare a casa. Giocavamo a carte o alla Playstation. Facevamo tutti casino, stavamo bene. La vittoria a Madrid invece è il ricordo di campo più bello. Il ritorno a Roma è stato assurdo, sembrava di aver vinto la Champions. Ci accontentavamo di poco e si stava bene.
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