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Mercato di reazione e scelte sbagliate: viaggio nella crisi della Roma

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Difficile capire dove sta la verità in questa pazza stagione dei giallorossi, fatta di tonfi più che di soddisfazioni al momento

Redazione

Tiago Pinto ad inizio stagione si era dato un bell’ 8 come voto al mercato. Lecito attendersi di più però da un mercato che va oltre gli 80 milioni di euro, non c’è dubbio. Peccato che dal tecnico sia stato definito “di reazione”. Non erano colpi mirati dunque. “E’ stato un mercato non programmato” diceva Mourinhho nel post partita contro il Trabzonspor in una calda serata del 19 agosto 2021. “Manca qualcosa che spero arriverà la prossima estate” aggiungeva. Mourinho sapeva, da allenatore navigato, che la stagione sarebbe stata lunga e che con questo organico difficilmente si sarebbe tolto delle soddisfazioni. Sia ben chiaro, tutto è ancora in gioco e la Roma può ancora lottare per il quarto posto – seppur sia difficile – e per la Conference League. Ma il mercato di reazione prevede l’ammontare di 57 milioni e mezzo tra Abraham e Shomurodov ed esempio. Ovvero 7 gol in due in stagione. Non si può parlare dunque di “potenziale offensivo nullo” se si guarda ai costi. Complesso sostituire Dzeko che alla Roma è andato a segno 119 volte, ma la “reazione” è passata per una spesa troppo alta (Abraham era assente per squalifica contro i neroazzurri però). Forse in futuro si vedranno i risultati ma ad oggi il reparto d’attacco sembra spaesato. Il tecnico ha persino dovuto rifugiarsi in Felix per vedere i frutti di una parziale reazione a Genova, nel post crollo di Venezia. Un altro acquisto che non è costato poco a Tiago Pinto è stato quello di Vina, titolare inamovibile della sua nazionale, dal quale ci si aspettava decisamente di più. In Brasile i tifosi del Palmeiras hanno preso male la partenza dell’uruguayano e il prezzo del cartellino, 13 milioni, non dava affatto la sensazione di essere un colpo poco studiato. RuiPatricio non è in discussione, ma difficile non storcere la bocca dopo la rete subita da Calhanoglu direttamente da calcio d’angolo. Il fuori programma non prevedeva la spesa di ulteriori 11,5 milioni di euro per un portiere di livello internazionale, seppur classe 1988. L'estremo difensore portoghese, partito come l’uomo di fiducia designato da Mourinho, sta degenerando insieme alla squadra. Insomma, ben 82 milioni andati via per un mercato di reazione.

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Tra coloro che già c’erano invece? Di necessità virtù per Karsdorp, uno dei pochi a rendere se si considerano adattabilità e progressi nella difesa a 4, e la spinta che sta dando da quando gioca qualche metro più avanti. Un altro dei pochi a salvarsi è Ibanez, migliorato ancora rispetto alla passata stagione, ma da Smalling ad esempio ci si aspettava un rendimento più costante e soprattutto una presenza in campo con un più alto numero di minutaggio, visti i 15 milioni messi nelle casse del Manchester Utd il 5 ottobre 2020. Il potenziale offensivo nullo passa anche per le potenzialità o qualità di Nicolò Zaniolo, che ha un valore di mercato che si aggira tra i 50 e i 55 milioni di euro. Soldi spesi e potenziale di valore ma allo stesso tempo “nullo”: difficile capire dove sta la verità in questa pazza stagione della Roma, fatta di tonfi più che di soddisfazioni al momento. Con l’Inter la sconfitta poteva starci, ma il 3-0 subito fa la somma con l’inaccettabile sconfitta di Bologna. Come se non bastasse, le vittorie di Lazio e Juventus di ieri sera hanno fatto sprofondare la Roma al settimo posto, a meno 9 dall’Atalanta quarta in classifica.

Il mercato di gennaio

Sarà ancora reazione o Tiago Pinto ha già in mano qualche colpo nel mercato invernale? Fino ad ora a Trigoria ci si è chiusi a riccio, non poteva essere diversamente. Non trapelano indicazioni certe sugli acquisti. Certo è che pochi giorni fa la Roma ha approvato il bilancio chiuso a giugno, con un rosso di 185,3 milioni. In entrata i nomi più caldi sono quelli di Dalot - che però con l’arrivo del nuovo tecnico Rangnick sta trovando spazio - e in alternativa Henrichs del Lipsia. Piacciono anche Senesi del Feyenoord in difesa e Roca del Bayern per la mediana ma in sostanza, visti i numeri del bilancio non sarà questa campagna acquisti a svoltare la stagione. La difficoltà del mercato, a detta di molti, è lo smaltimento della rosa e quì il lavoro da fare richiede il massimo sforzo: se e come verranno ceduti gli esuberi Santon e Fazio ad esempio. Chi e in che formula virerà sul partente Reynolds. E poi gli spagnoli Mayoral (il cartellino è del Real Madrid) e Villar, deprezzati dallo scadente minutaggio. Gli intrecci di mercato si scioglieranno a breve, e solo a quel punto potremmo capire il prosieguo e gli obiettivi di stagione della Roma targata Special One. Tra questa sessione, e quella estiva però, sul piano tecnico si decide tanto del futuro della società dei Friedkin. Arriveranno cioè delle indicazioni sul percorso triennale che è stato prefissato il giorno dell’ingaggio del tecnico portoghese. L’unità di intenti esclamata da Pinto, verrà allo scoperto.

Gianluigi Pugliese