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Mazzone: “De Rossi l'avrei fatto giocare”

Da De Rossi a Buffon, da Milan-Juventus alla situazione della Roma, da Ranieri a Guardiola: questi ed altri gli argomenti di rilievo delle ultime ore.

Redazione

Da De Rossi a Buffon, da Milan-Juventus alla situazione della Roma, da Ranieri a Guardiola: questi ed altri gli argomenti di rilievo delle ultime ore.

RadioCalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it, ha contattato in esclusiva CarloMazzone, storico allenatore e tifoso romanista, per fare una panoramica sull'attuale situazione nel mondo del pallone.DE ROSSI - Inevitabile esordire sul vice capitano giallorosso: "Ma se questo ragazzo veniva multato per poi giocare, quale sarebbe stato il danno? Io gli avrei dato una bella multa e avrei detto davanti a tutti: 'Ao', qui non comandi te. Invece di andare in giro, ora vedi di fare una bella partita'. Se Luis Enrique è arrivato a tanto sicuramente il giocatore ha sbagliato, ma la punizione è stata eccessiva. Purtroppo diventa difficile giudicare solo per sentito dire: se è come è stato detto, io avrei fatto questo. Avrei stimolato il calciatore agli occhi degli altri compagni, facendolo però giocare. Un allenatore non può tenerlo fuori, ha valore tecnico e tattico, potendo giocare in più ruoli".PRESTAZIONI ALTERNE - Perché la Roma alterna grandi partite a prestazioni mediocri? "Ci sono in campo molti giovani, e potrebbero esaltarsi alla prima vittoria: potrebbe essere questo fattore psicologico ad influire sulla squadra, perché altrimenti non capisco il perché dell'alternanza di prestazione dei calciatori romanisti. Se uno è scarso non gioca da fenomeno la domenica".LUIS ENRIQUE - Capitolo allenatori, a cominciare dai giallorossi: "Bisogna dare un'immagine di società per bene: ci è piaciuto, ultimamente è andato in disgrazia, ma dobbiamo finire il campionato con questo allenatore, che ci ha fatto vedere anche delle belle cose. A fine stagione ci si mette seduti e si valutano pro e contro del tecnico, decidendo il futuro. Dobbiamo dimostrare una certa serietà, non possiamo farci prendere dagli eventi negativi: un mese fa era bravissimo, oggi diciamo che non è bravo, e questo non è logico, perché sta facendo un lavoro molto difficile, di cambiamento, con giovani che, in quanto tali, sono inesperti. Io un'opportunità gliela darei".RANIERI - In casa Inter l'allenatore romano è sempre più in discussione: "Non so se avra' qualche opportunità in più: non gli possiamo dare l'attenuante di non conoscere il nostro calcio, essendo la storia del calcio italiano. Non sta andando bene, e adesso sta a Moratti decidere se tenerlo o meno. Io sono di parte, sono per Ranieri, quindi non sono attendibile, però onestamente bisogna riconoscere che perde sempre quest'Inter".GUARDIOLA - E i nerazzurri pensano al catalano: "Penso che abbia finito il ciclo al Barcellona. Quando lascerà, resterà il ricordo, la storia del club catalano, ma molto probabilmente verrà ad allenare in Italia, e una delle poche società che possono dargli questa possibilità è l'Inter. Prevedo questo futuro, anche se non so niente, è una sensazione. E' un grande allenatore, ma il calcio italiano è stranissimo: le società devono dare delle opportunità, non mettere subito in discussione. Noi italiani siamo difficili nel calcio, facciamo perdere di immagine e credibilità i tecnici. A volte eccediamo".MILAN-JUVENTUS E BUFFON - Chiosa sulla partita più infarcita di polemiche degli ultimi tempi: "Quelli che dovrebbero insegnare i comportamenti a tante altre squadre questa volta si sono sputtanati. Si sono sempre detti i signori del calcio italiano, ma stavolta l'hanno fatta grossa: sono rimasto meravigliato, bisogna dire che Milan e Juventus sono squadre nel mirino morale del calcio italiano, e questi comportamenti non sono da esempio, hanno perso la testa. Buffon? E' stato onesto. Mi trovo un po' in difficoltà: lo conosco, è un ragazzo eccezionale, per bene, ma se ha fatto questa confidenza accettiamola senza condividerla. Se personaggi così importanti del calcio arrivano a fare questo vuoldire che c'è qualcosa nel mondo del calcio che ultimamente non funziona. Nessuno sa più perdere: in Italia storicamente non è una componente dei nostri club, ma ultimamente hanno dato dei cattivi esempi".

 

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