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Mazzola: “Roma, col Liverpool ci devi credere. Dzeko è un giocatore pazzesco”

Parla l'ex bandiera interista: "Credo che Salah vada marcato a uomo. Bisogna fare subito il primo gol, poi l'altra squadra comincia a preoccuparsi e ti carichi ancora di più. Servono uomini che sappiano giocare e la Roma ce l'ha"

Redazione

A due giorni dalla semifinale di ritorno di Champions League tra Roma e Liverpool, l'ex bandiera interista Sandro Mazzola è intervenuto ai microfoni di Teleradiostereo. Ecco le sue dichiarazioni:

Come si può battere il Liverpool 3-0?

È importante avere un allenatore e una società che ti diano fiducia. C'è bisogno che qualcuno spinga e convinca i giocatori che si possa fare. Ci vuole un pizzico di fortuna, però ci devi credere e la devi cercare. Il problema è che bisogna crederci fin dall'inizio e partire aggredendoli con la palla. Costringerli a giocare in difesa, a farli sbagliare. Bisogna fare subito il primo gol, poi l'altra squadra comincia a preoccuparsi e ti carichi ancora di più. Servono uomini che sappiano giocare e la Roma ce l'ha.

Chi le piace della Roma?

La Roma mi piace in generale, il suo gioco di squadra. Poi c'è qualche giocatore che non è niente male. Dzeko è un giocatore pazzesco, se a Roma lo contestano mandatecelo a Milano!

L'altra finalista sarà il Real Madrid?

Credo proprio di sì, hanno dei giocatori straordinari. Fermarli è davvero dura.

Dopodomani la Roma ritroverà Salah. Ieri contro lo Stoke è stato fermato grazie alla marcatura a uomo. È questa la soluzione?

Credo di sì, e pensare che in Inghilterra fino a qualche anno fa non avevano idea di cosa significasse marcare.

Se la Roma scende in campo con l'atteggiamento giusto l'altra squadra percepisce la convinzione?

È chiaro, l'importante è partire nel modo giusto. Con grinta e cattiveria e far capire subito con chi hanno a che fare mostrando di non aver paura.

Quanto è cambiato il calcio inglese?

Sono migliorati parecchio tecnicamente anche grazie ai tanti tecnici stranieri degli ultimi anni. Prima era diverso, pensavano che il loro calcio fosse il più forte del mondo e non uscivano dai loro schemi. Ora lo pensano comunque ma hanno cominciato a cambiare qualcosa.