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Mateschitz (Red Bull) : “La Roma è un marchio da esportare nel mondo ed un club fortissimo”

(Sporteconomy.it) – Dietrich Mateschitz, fondatore della Red Bull, casa di produzione dell’energy drink più venduto al mondo, ha parlato delle vicende che rigurdano il passaggio di proprietà della Roma verso la cordata americana

Redazione

(Sporteconomy.it) - Dietrich Mateschitz, fondatore della Red Bull, casa di produzione dell'energy drink più venduto al mondo, ha parlato delle vicende che rigurdano il passaggio di proprietà della Roma verso la cordata americana

Negli ultimi anni è entrata prepotentemente nello sport più popolare al mondo, il calcio. Come mai questo cambio di rotta rispetto alla strategia iniziale concentrata sugli sport estremi?

Non abbiamo abbandonato questo filone, anzi. Effettivamente abbiamo avuto modo di poter investire in alcune situazioni particolarmente interessanti, dall'Austria agli Usa, passando per il Brasile. In Austria, dove è nato il marchio Red Bull ci siamo legati al Salzburg, che ha preso il nostro stesso nome. Operazione di co-marketing replicata anche nel Nord America con l'ex MetroStars, oggi Red Bull N.Y., inserito nel campionato MLS. In Brasile stiamo investendo su un club di seconda divisione, quindi un campionato minore, ma siamo certi di poter approdare, nei prossimi anni, nella massima serie verdeoro. Un'ultima operazione l'abbiamo lanciata in Germania e la stiamo monitorando mese dopo mese.

Mateschitz, si è parlato di lei per molti mesi come interessato al Torino calcio, ma in questi ultimi mesi avrà sicuramente letto dei movimenti in atto sull'A.s.Roma?

Sì, assolutamente

Come considera l'A.s. Roma, considerato che è anche patron di diversi football team?

Un club di prima fascia a livello internazionale, oltre che un marchio interessante a livello marketing.

E' a conoscenza delle offerte lanciate per l'acquisto del club?

Sì, le ho lette su diversi giornali.

Unicredit è il soggetto che sta vendendo l'asset A.s. Roma ed è presente in Austria in misura importante. E' stato anche sponsor dell'ultimo europeo austro-svizzero. Lei poteva essere un magnate da contattare, una persona tra le più ricche al mondo.

Non dica così. Non sono poi così ricco (e si schernisce ridendo, nda)...

Il processo di vendita ha visto anche il coinvolgimento di una delle più importanti banche d'affari: Rothschild. Li conosce?

Sì, certo.

Ma in questi mesi è stato mai contattato dalla banca (Unicredit) o dall'advisor in esame?

No.

Non le sembra strano, visto che la ricerca dei potenziali acquirenti avrebbe dovuto prevedere il coinvolgimento dei più importanti tycoon a livello europeo, se non in ambito mondiale?

Sinceramente? Non so darle una risposta. Nessuno mi ha contattato, nessuno mi ha inviato dossier. Difficile fare un pensiero o prendere una decisione senza avere in mano degli elementi precisi.

Come vede il calcio italiano e l'A.s. Roma?

Il calcio italiano nonostante la crisi internazionale è uno dei mercati più importanti a livello mondiale, un punto di riferimento per tutti. La Roma? Un grandissimo marchio da esportare nel mondo...e un posto bellissimo per farvi le vacanze.

Ma oggi lei investirebbe nel calcio tricolore?

E' una domanda difficile, perchè sono attualmente impegnato su diversi fronti proprio in questo sport. Di sicuro il calcio italiano può diventare una grande piattaforma di marketing, ma bisogna investire tanti soldi e tempo per ottenere i risultati attesi. Negli Usa, invece, tutte le attività (vecchie o nuove) sono marketing oriented. E' un altro mercato, molto più maturo, anche se il calcio non è ancora al livello di quello europeo, ma c'è la volontà di superarlo puntando sullo sport-entertainment. E gli americani ci riusciranno. E' solo questione di tempo!