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forzaroma news as roma Masi a FR: “I costi sono un dramma per i Friedkin. Hanno investito tanto, ma non basta”

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Masi a FR: “I costi sono un dramma per i Friedkin. Hanno investito tanto, ma non basta”

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Le parole dell'esperto di finanza: "Una società ben patrimonializzata ha un buon equilibrio tra il patrimonio netto (soldi propri) e i debiti. Nella Roma c'è una sproporzione gigantesca"
Redazione

La Roma nei prossimi giorni presenterà il bilancio relativo al 2025 (l'anno scorso è stato pubblicato il 27 novembre). Tommaso Masi, esperto di finanza e content creator di argomenti finanziari, ha rilasciato un'intervista a Forzaroma.info e ha spiegato i problemi economici del club giallorosso. Le sue parole:

I costi sono il dramma della Roma? “Assolutamente sì. La Roma è in grado di generare ricavi importanti o comunque superiori anche a tante altre società. Genera 244 milioni di ricavi totali ai quali possiamo aggiungere anche quelli del ticketing e arrivare a 300 milioni. Il problema è che ha una struttura dei costi che è molto sbilanciata rispetto a squadre che hanno meno ricavi. Gli stipendi sono molto elevati, nel vecchio bilancio erano di 202 milioni di euro. Poi spende tanto per servizi che sono quei costi legati alle trasferte, all’amministrazione, alla gestione delle strutture e agli agenti dei giocatori. Ma c’è un altro costo importante”.

Prego. “È quello degli interessi sul debito, nel 2024 la Roma ha speso 17 milioni di euro per gli interessi sul debito, l’anno prima erano 28. La Roma ha due grossi debiti: uno da 175 milioni che è obbligazionario e sottoscritto da diversi ‘attori’ come banche o fondi. E dovrà restituire questi soldi entro ottobre 2027 e parliamo di un debito che genera il 6% di interessi all’anno. O qualcuno mette i soldi per rimborsarlo o servirà fare un nuovo debito per pagare il vecchio, il problema è capire se qualcuno vuole mettere altri soldi in una società che ha questa situazione. L’altro da 300 milioni è quello verso la società. Fa meno paura perché devono essere rimborsati i soci, quindi la proprietà può anche decidere di trasformarli in capitale, ma non basterebbe a coprire la situazione del patrimonio netto negativo che è di -407 milioni di euro».

La situazione del patrimonio netto è preoccupante? “Una società ben patrimonializzata ha un buon equilibrio tra il patrimonio netto (soldi propri) e i debiti. Ci deve essere un buon rapporto tra queste due voci. La Roma ha a bilancio un debito totale di 636 milioni, il che vuole dire che per avere una buona capitalizzazione dovrebbe avere almeno 300/400 milioni di patrimonio netto. E la Roma come detto prima è in negativo di 400 milioni e c’è una sproporzione gigantesca. I Friedkin hanno messo tanti soldi ma se ogni anno hai delle perdite poi si vanno ad accumulare in negativo nel capitale. Questo è il primo problema che andrebbe risolto. Puoi investirci anche 1 miliardo, ma se ogni anno perdi 100 milioni tra 10 anni sei di nuovo con gli stessi problemi”.

La Roma rischia il fallimento? “Si può rischiare di fallire per tanti motivi. In primis se non riesci ad onorare i tuoi debiti ma anche se rimani per troppo tempo col patrimonio netto negativo le società falliscono. La Roma ha deliberato un aumento di capitale da due anni, l’anno scorso sarebbe dovuto essere di 500 milioni entro il 31 dicembre 2024 ma è slittato al 31 dicembre di quest’anno aggiungendo un bonus di altri 130 milioni. Ma si sta rimandando sempre di più e chiaramente qualcuno inizia a farsi delle domande. Forse lo fanno slittare perché vogliono vendere?”.

L’ingresso di un nuovo socio potrebbe aiutare? "Se hai un socio che ha disponibilità economiche infinite e non gli interessa niente del ritorno economico va bene. La verità è chi entra lo fa per guadagnarci o alla fine dell’anno con dei profitti da spartirsi o rivendendo la società dopo qualche anno perché ha sistemato i conti. Chi compra lo fa per guadagnarci soprattutto in questo momento nel quale stanno entrando i fondi nel mondo del calcio. Gestiscono soldi di altre persone che vogliono vedere dei profitti. Anche se dovesse entrare qualcuno sarebbe difficile ripianare i debiti, ma chiunque entri deve sistemare la situazione dei ricavi/costi”.