- CALCIOMERCATO
- PRIMAVERA AS ROMA
- FEMMINILE AS ROMA
- GIOVANILI AS ROMA
- COPPA ITALIA
- INFO BIGLIETTI
- FOTO
- REDAZIONE
news as roma
BERLIN, GERMANY - JUNE 29: Gianluca Mancini of Italy reacts during the UEFA EURO 2024 round of 16 match between Switzerland and Italy at Olympiastadion on June 29, 2024 in Berlin, Germany. (Photo by Alex Grimm/Getty Images)
C’è chi cade e chi trova la forza di rialzarsi più forte di prima. Gianluca Mancini appartiene a questa seconda categoria. Il 29 giugno 2024 resta una data dolorosa: la sconfitta per 2-0 contro la Svizzera agli Europei, l’eliminazione precoce e l’ombra lunga di Spalletti che lo lasciò ai margini della Nazionale. Ma il tempo ha restituito ciò che Mancini aveva meritato: costanza, impegno e talento. Con Ranieri alla Roma, ha ritrovato fiducia e continuità, trasformandosi in un pilastro difensivo, prima di raggiungere l’apice con Gasperini, che lo ha riportato a una forma fisica e mentale invidiabile. La chiamata di Gattuso in Nazionale ha segnato il coronamento di una rinascita: titolare nelle ultime partite, autore di gol decisivi e leader in campo, Mancini ha dimostrato che la meritocrazia paga, che la resilienza ripaga e che chi sa attendere può tornare più forte, diventando un punto di riferimento per club e Italia.
Il periodo di Mancini sotto la guida di Spalletti in Nazionale è stato un viaggio tra ombre e silenzi. Nonostante le prestazioni brillanti con la Roma, il difensore giallorosso è stato spesso ignorato, messo ai margini di una squadra che sembrava non vedere il suo valore. Dopo la sconfitta per 2-0 contro la Svizzera agli Europei 2024, l'attuale tecnico bianconero rivoluzionò la difesa arrivando a convocare Rugani e persino Luca Ranieri della Fiorentina, mentre Mancini rimase fuori. Anche il rifiuto di Acerbi di rispondere alla chiamata azzurra non cambiò il destino del difensore, lasciandolo sospeso tra frustrazione e attesa. Ma Mancini non si è fermato: con pazienza e determinazione, ha continuato a lavorare, a crescere, convinto che il tempo avrebbe restituito giustizia al suo talento. Quelle difficoltà sono state il terreno su cui ha basato la sua rinascita, che lo ha preparato a brillare con la Roma e a riconquistare la Nazionale sotto Gattuso.
Il Mancini di oggi è l’emblema di resilienza e maturità. Ogni intervento in difesa testimonia la sua solidità, ogni spunto offensivo e gol decisivo racconta quanto sia diventato determinante anche nelle fasi più critiche delle partite. Non è più solo un difensore: è un punto di riferimento per i compagni, un leader che guida la Roma e la Nazionale con autorità e esempio, capace di unire talento e carattere. La sua rinascita non è solo fisica, ma anche mentale: Mancini sa come gestire pressione e responsabilità, trasformando sfide e difficoltà in motivazione pura. Tra gol, solidità e leadership, il difensore giallorosso non è solo tornato ai livelli migliori: è diventato un modello di forza e costanza, la prova vivente che il duro lavoro ripaga sempre.
Federico Grimaldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA