Gianluca Mancini ha rilasciato un'intervista a La Stampa alla vigilia del match contro la Juventus. Queste le parole del difensore centrale giallorosso:

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Mancini risponde alle critiche: “Non sono cattivo”. Poi sulla Champions…
Gianluca Mancini, negli occhi di tutti c'è ancora lei che discute animatamente con Fabregas al termine di Roma-Como: è davvero cattivo o la disegnano così? "Assolutamente no, basta parlare con chi mi conosce bene. Poi in campo subentrano tanti fattori, come l'adrenalina e la tensione, che fanno parte di una competizione. Ma non mi sembra di essere mai stato protagonista di gomitate, entrate killer o pugni in faccia: i miei sono tutti scontri di gioco".
Avverte la mancanza di non aver mai giocato la Champions con la Roma? "Mi manca. Non è un peso, ma un obiettivo. Vincere la Conference, così come arrivare in semifinali e finale di Europa League gue, è stato bellissimo. Ma sentire quella musichetta dal campo mi piacerebbe".
Piacerebbe anche ai Friedkin... "La nostra è una proprietà forte, generosa e disponibile: lo ha dimostrato prendendo Ga-sperini, una scelta giusta e importante. La famiglia Friedkin ha voglia di portare la Roma più in alto possibile e ha arricchito il brand del club. Noi siamo orgogliosi del loro operato e del loro progetto".
Il momento più bello è stato vincere la Conference League a Tirana? "Tirana è stata unica. Vincere quella coppa non era semplice: sollevare il primo trofeo, vedere Roma e i romanisti felici mi ha riempito di orgoglio».
E quello più buio? La finale di Europa League persa! "Sì, ripensando all'andamento della partita".
Come ha ritrovato, dopo sei anni, Gasperini? "Il solito mister che ti insegna calcio e ti carica. Un maestro, ho avuto la fortuna di averlo all'Atalanta e già mi aveva fatto capire tante cose. L'ho ritrovato identico".
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