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Getty Images
Gianluca Mancini, difensore giallorosso impegnato in questi giorni con la Nazionale, ha parlato delle sfide che attendono gli Azzurri e dell'inizio di campionato della Roma. Queste le sue parole dal ritiro di Coverciano:
"Come dico spesso, far parte degli Azzurri e stare con la maglia dell'Italia addosso è il sogno di ogni bambino e mi rende orgoglioso".
Impatto col nuovo ct Gattuso? "Buonissimo, è molto empatico, ci ha detto delle cose nello spogliatoio. Ti dice le cose in faccia, gli allenamenti sono intensi, ma la cosa che sto vedendo è l'armonia del gruppo nonostante siamo ancora alle prime convocazioni. C'è una grandissima armonia per far bene".
Ha fatto molto rumore la tua esclusione, sei stato lontano dalla Nazionale per un anno. La verità sull'esclusione di giugno qual è? "Ho sempre detto che rispetto la decisione del ct e in quel momento non ero stato convocato dopo le defezioni in difesa. Io ero in vacanza ma dalla fine del campionato, se Spalletti mi avesse convocato sarei stato il primo a prendere il treno. Ogni ct fa le sue scelte".
In questo momento anche una squadra come l'Italia deve faticare per battere Estonia e Israele? "Assolutamente sì. Sono tanti anni che non partecipiamo ad un Mondiale e anche l'Europeo non è stato ottimo. Il nome che portiamo ha una storia molto importante e bisogna rispettarla e vedere ciò che ha fatto chi è passato prima di noi. Tutte le partite vanno sudate, anche quelle che sulla carta sembrano più facili. L'Italia deve sudarsi ogni partita e penso che sia anche giusto così".
Da padre come vive questo momento le immagini che arrivano da Gaza? "Vivo tutto con tristezza, mi immedesimo in quei genitori che prendono i loro figli in braccio, immagini scioccanti, però, come ha detto il mister, noi dobbiamo adattarci a quello che ci viene detto dalle componenti più in alto di noi. Se ci dicono di giocare giochiamo. Da padre e da uomo tutto quello che succede è drammatico".
A Roma Gasperini ha già lasciato la sua impronta? "Sì, era importantissimo iniziare bene e l'abbiamo fatto con 6 punti. Sappiamo che tipo di calcio vuole esprimere, dal primo giorno di ritiro ci siamo subito buttati dentro al suo credo. È solo l'inizio del campionato, ci sono ancora molti margini di miglioramento e continueremo a fare quello che ci chiede".
Pensavi che sarebbe arrivato qualcun altro in questa finestra di mercato? "Sinceramente seguo ma non seguo. Non è mia competenza, più giocatori bravi arrivano e meglio è, però ci sono il mister, il direttore sportivo, Ranieri e la proprietà che fanno questo".
Dovbyk, Pellegrini e Baldanzi sono rimasti. Ora dovranno rendere bene con Gasperini. Mentalmente non è facile ma è possibile. "Assolutamente sì, sono ragazzi in gamba. Artem e Baldanzi hanno fatto un ritiro bellissimo come tutta la squadra. Cercheranno di capire cosa vuole il mister, ma sono pedine fondamentali così come Lorenzo. Come ho detto a lui, deve ritrovare minuti sulle gambe, è un giocatore forte e ci potrà dare una grande mano".
L'obiettivo a Roma è quello di tornare in Champions, senti questa responsabilità? "È un obiettivo molto dichiarato perché l'anno scorso ci siamo andati vicinissimi. L'anno prima anche. Sono due anni che ci avviciniamo, alla nostra guida c'è un grandissimo allenatore e abbiamo una squadra forte. Dobbiamo guardare al presente, partita dopo partita per costruire il nostro percorso e arrivare tra le prime quattro".
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