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Mancini: “Da inizio anno l’obiettivo era la finale. Sappiamo cosa fare, siamo pronti”

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Il centrale romanista in conferenza stampa: "Quest’anno i tifosi sono stati unici, domani una parte sarà qua e una parte all’Olimpico. L’unica cosa che possiamo fare è dare tutto in campo”

Redazione

Il terzo protagonista della conferenza stampa alla vigilia della finale di Conference tra Roma e Feyenoord è Gianluca Mancini. Il 23 giallorosso sarà al centro della difesa con al fianco probabilmente il recuperato Smalling e Roger Ibanez.

MANCINI IN CONFERENZA STAMPA

Cosa invece dovete temere degli avversari? “In una finale non bisogna temere niente. Dal centrocampo in su hanno qualità come noi. In finale ci arrivano le migliori del torneo. Abbiamo il 50% di possibilità. Sappiamo cosa dobbiamo fare e siamo pronti”.

Cambia qualcosa domani nel tuo gioco visto che è una finale? “Mi stai chiedendo se prendo un giallo? Le finali si giocano su tanti aspetti, quello mentale per noi difensori è quello più importante. Da dietro dobbiamo rimanere sempre lucidi ma domani ancora di più e nelle finali i piccoli errori fanno la differenza. Il mio modo di giocare è quello però avrò più concentrazione rispetto al solito”.

Un messaggio ai tifosi? “Quest’anno sono stati unici, domani una parte sarà qua e una parte all’Olimpico. L’unica cosa che possiamo fare è dare tutto in campo”.

Feyenoord favorito perché ha riposato? Cosa vi ha detto Kumbulla sull'Albania? "Se fossimo stati quinti nelle ultime partite le avremmo potute giocare in maniera diversa. Ci siamo complicati le cose da soli e quindi non è una cosa che si può dire però domani è una finale e potremmo giocare anche 300 minuti, daremo tutto per vincere lo stesso. La stanchezza non si deve far sentire, nelle ultime settimane abbiamo giocato una volta a settimana e stiamo bene. Kumbulla ci ha detto che i tifosi albanesi tiferanno Roma e siamo felici di questo”.

Quando avete capito che potevate arrivare in fondo? “A dir la verità da inizio stagione. Il nostro obiettivo era la finale, ovviamente è più facile a parole. Siamo partiti nel girone pensando fosse “la coppa dello scherzo”, che saremmo passati con grande facilità invece abbiamo preso quella batosta a Bodo. Poi mano a mano abbiamo affrontato ogni partita per raggiungere la finale. Siamo partiti ad agosto e siamo arrivati fino ad oggi ci manca l’ultima partita per fare qualcosa di unico”.

È la partita più importante della tua carriera? "Ho fatto una finale di Coppa Italia ma in Europa è diverso, il percorso è più difficile. È la partita più importanti della mia carriera”.

Abraham ti ha chiesto di fermare Dessers visto che sono in lotta per la classifica cannonieri della coppa? "Non lo ha chiesto solo a me ma a tutta la squadra. Lo abbiamo studiato, è un buon attaccante ma noi lo abbiamo più forte. Spero che alle 23.30 Abraham sarà il capocannoniere della competizione”.