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Malagò: “Vietare gli striscioni non è un dramma se aiuta a risolvere i problemi”

"Questo non vuol dire non potere avere degli striscioni ufficiali, che siano quelli del tifo organizzato, dei club o anche del tifo ultrà. Sono due cose diverse e anche questo bisogna spiegarlo bene"

Redazione

Giovanni Malagò, presidente del Coni, si esprime così sull'ipotesi presa in considerazione dal n.1 della Figc, Carlo Tavecchio, dopo il caso dello striscione contro la mamma di Ciro Esposito esposto in curva Sud durante Roma-Napoli. Queste le sue parole: "Gli striscioni fanno parte da sempre della nostra storia del tifo, del nostro folklore e anche delle nostre tradizioni. Se questo però aiuta a risolvere parte dei problemi che ci sono intorno al calcio non credo che sia un dramma così assurdo vietarli. Anche perché negli altri paesi europei calcisticamente evoluti non sanno nemmeno di cosa si parla. Questo non vuol dire non potere avere degli striscioni ufficiali, che siano quelli del tifo organizzato, dei club o anche del tifo ultrà. Sono due cose diverse e anche questo bisogna spiegarlo bene". Poi continua parlando della contestazione della Curva Sud contro James Pallotta che si terrà domenica fuori dallo Stadio: "Preoccupato in vista di Roma-Atalanta? No, quando uno negli ultimi dieci giorni ha avuto Roma-Napoli, Frosinone-Latina e Ternana-Perugia che sta arrivando, non mi sento dire di essere preoccupato. Siamo in un Paese democratico e ognuno può esprimere la propria opinione. Ognuno deve avere rispetto nei confronti di una madre che ha subito il dolore che conosciamo. Poi su tutto il resto, finiamola qui che è meglio".