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Malagò: “Imprenditori romani nella Roma? Bisogna capire con quali opportunità di governance”

“Con Unicredit ho ottimi rapporti, bisogna comprendere che tipo di garanzie avrebbe un imprenditore romano a fronte di un investimento sul 20% della nuova Roma. Soprattutto, sarebbe interessante capire quali opportunità di coinvolgimento ci...

Redazione

Con Unicredit ho ottimi rapporti, bisogna comprendere che tipo di garanzie avrebbe un imprenditore romano a fronte di un investimento sul 20% della nuova Roma. Soprattutto, sarebbe interessante capire quali opportunità di coinvolgimento ci sarebbero a livello di governance“: ai microfoni de La Signora in Giallorosso, Giovanni Malagò commenta così la “chiamata” di qualche giorno fa di Paolo Fiorentino.

Il vice direttore generale di Unicredit, intervenuto alla trasmissione radiofonica “La Politica nel Pallone”, aveva dichiarato di contare sul coinvolgimento di uno o più imprenditori romani per chiudere il cerchio dell’assetto societario della Roma americana: “Credo che Roma debba avere non solo un cuore romano nei giocatori ma anche un’anima romana nei suoi investitori e credo ci siano tutti i presupposti. Lo stadio può suscitare interesse“.

La Capitale è di fronte ad una svolta, l’ingresso di DiBenedetto è un segnale positivo, non solo per la piazza romana: dall’estero potrebbero arrivare risorse e manager in grado di rappresentare un nuovo corso“, ha detto Malagò. Aggiungendo di non essere stupito del clima di diffidenza con cui alcuni hanno accolto la cordata Usa: “Va precisato che solo una parte dell’opinione pubblica era ed è scettica sull’operazione. La Capitale da questo punto di vista è assolutamente particolare: un giorno di porta nella gloria dei cieli e in un attimo ti fa cadere. Quanto a DiBenedetto, la banca ha fatto capire chiaramente che si trattava della soluzione migliore“.

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