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Luis Enrique:”In sei partite decidiamo la nostra stagione. Totti? Calciatore unico!”

Ecco le parole di Luis Enrique nella conferenza stampa a Trigoria nella  vigilia di Roma-Fiorentina.

Redazione

Ecco le parole di Luis Enrique nella conferenza stampa a Trigoria nella  vigilia di Roma-Fiorentina.

Domani la Fiorentina, la Roma di cosa dovrà preoccuparsi? “Dobbiamo preoccuparci di noi e del nostro livello, dopo anche della Fiorentina. Sono in un momento di difficoltà, ha vinto in casa del Milan e quando si arriva alla fine del campionato si deve essere molto più attenti agli avversari e ai nostri comportamenti.”

Sei gare alla fine: la squadra ha fatto il salto di qualità? “La realtà è che la squadra ha fatto quello che ha fatto: cose buone, altrimenti non saremmo qui con la possibilità di entrare in Europa, ma anche poca regolarità. Io aspetto che questa continuità arrivi, lavoriamo per questo, mancano sei gare, le più importanti che ci diranno se abbiamo fatto una buona stagione o meno. Non posso assicurare niente, solo che metteremo in campo tutto e sempre portando avanti la nostra proposta.”

De Rossi pensi che possa rendere di più in un ruolo fisso oppure può sdoppiarsi? Se voui cambiare ruolo a Totti glielo dici prima o decidi tu? “Sulla prima domanda dipende dai giocatori. Daniele sappiamo tutti cosa può fare: il regista o il difensore, eravamo in difficoltà e si è adattato. Conta molto poter contare su un giocatore che si esprima sempre ad alti livelli in ogni ruolo. I lanci lunghi? Fanno parte della singola partita, noi giochiamo comunque in modo associativo, cercando di fare la nostra proposta senza snaturarla. Abbiamo affrontato la gara con l’Udinese in modo perfetto, senza mai soffrire. Totti è di un livello unico, non si può catalogare e si è messo sempre a disposizione: parlo con lui e gli dico ciò che penso ma lui ha tanta esperienza e sa come e dove giocare meglio in modo autonomo. Con lui è più facile sviluppare una buona gara perché interpreta le gare in un modo unico.”

Contro l’Udinese c’è stata contestazione. “Non me lo ricordavo, grazie…Pensavo ci fossero solo ricordi belli…”

Domani che accoglienza si aspetta? “Penso che il tifo nella gara contro l’Udinese è stato una chiave: hanno visto il nostro sforzo per vincere ed è stato fondamentale per vincere. Fino al minuto 86 hanno creduto nella squadra, è stato un grande piacere. E’ normale che dopo le figuracce siano arrabbiati ma i ragazzi hanno bisogno di fiducia, i tifosi lo stanno facendo al 99,9% e noi siamo sicuramente più forti con l’apporto dei tifosi. Li ringraziamo per il loro appoggio e la loro fedeltà.”

Marquinho è uno dei pochi che riesce ad inserirsi ed a tirare da fuori. Che pensa di lui? Domani sarà un anno di gestione americana, cosa ne pensa di questi mesi? “Marquinho è importante per noi: è difficile abituarsi in così poco tempo ad un ambiente così diverso da quello dove proviene. Lui ha una maturità ottima, può saltare l’uomo, calcia benissimo, si inserisce. Vedrete in che modo tira e farà gol così. Si sta mettendo a disposizione, chiede sempre in cosa può migliorare: siamo tutti contenti ed è stato un grande acquisto. Un anno della società? Auguri…Hanno fatto tutto bene meno che prendere me come allenatore…”

La Roma soffre di “mal di trasferta”: qual è il punto da migliorare? Come sta Heinze? “Non so se Heinze giocherà, anzi lo so ma non lo dico. Non credo che abbiamo un mal di trasferta: ho visto i ragazzi giocare bene anche fuori, in questa stagione non pareggiamo mai, o vinciamo o facciamo figuracce. Per vincere 15 partite in questo campionato ci vuole molto e sono contento. Noi pensiamo sempre a quello che succede ma ripeto che siamo vicini a coloro che sono lassù e il nostro campionato non è così brutto: certo che ci sono state molte sconfitte ma la nostra squadra è giovanissima, che crescerà nei prossimi anni.”

Mercoledì è stata una delle poche occasioni in cui la Roma ha ribaltato il risultato nel secondo tempo, solitamente la squadra soffre, come si interviene in questo caso? “La differenza tra le squadre è piccola in questo campionato, come si entra in una dinamica particolare non se ne esce. Neanche la Juve corre più di noi: quando la gara diventa quasi persa è più difficile, le gambe pesano di più. La squadra ha un livello fisico e mentale altissimo, inizia a dominare dei concetti su cui abbiamo lavorato dall’inizio. Non credo comunque che sia una situazione dovuta a un aspetto particolare: dobbiamo migliorare in generale.”

La gara di andata con la Fiorentina è forse quella che ha accettato meno per quello che si è visto in campo. E’ uno stimolo in più per domani? “Si, sarà un bello stimolo. Una gara brutta in cui abbiamo giocato bene: tre espulsi e la squadra che faceva il suo gioco in campo avversario, lottando fino alla fine. Il risultato è stato duro da accettare ma quello che ho visto in campo mi è piaciuto.”

Quanta sicurezza infonde Totti quando è in campo? “Come sempre Francesco è un calciatore che non deve parlare troppo: lui è un esempio per quello che fa e fa vedere al resto dei compagni. Con l’Udinese non era al cento per cento ma ha messo cuore per una prestazione bellissima, mi aspetto la stessa prestazione contro la Fiorentina. Abbiamo bisogno di lui e della sua rabbia.”

Bojan fa meglio da subentrante o da titolare? Nelle ultime gare la Fiorentina ha vinto solo a Milano, cosa la preoccupa di più dei viola? “Non è una squadra preparata per lottare nei posti da retrocessione, era da Europa. Ha tantissima qualità, ha calciatori di livello top che possono fare una bella gara. Mi preoccupa il loro bisogno di punti per salvarsi. Bojan sta attraversando lo stesso processo degli altri giovani: migliorano giorno dopo giorno e io scelgo in base a ciò che ritengo migliore per la squadra.”