(Ansa) - Il ritorno al gol di Totti, il successo preziosissimo su una diretta rivale, il terzo posto che si avvicina. La vittoria con l'Udinese ha riportato il buonumore in casa Roma dopo la pessima Pasqua vissuta in quel di Lecce,
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Luis Enrique, Totti e il progetto stadio
(Ansa) – Il ritorno al gol di Totti, il successo preziosissimo su una diretta rivale, il terzo posto che si avvicina. La vittoria con l’Udinese ha riportato il buonumore in casa Roma dopo la pessima Pasqua vissuta in quel di Lecce,
e ha sottolineato ancora una volta che il vero punto forte della formazione di Luis Enrique si trova nel reparto offensivo, mentre la difesa è ancora lontana da un livello accettabile. I numeri, d'altronde, parlano chiaro. L'attacco giallorosso ha realizzato sinora 52 reti (di cui 34 all'Olimpico, miglior score interno di tutta la Serie A), meno solo di Milan (62), Napoli (56) e Juventus (52). Osvaldo, Totti, Lamela e Bojan hanno trovato tutti la via della rete nelle ultime domeniche e, col recupero di Borini (previsto con la Fiorentina), Luis Enrique avrà l'imbarazzo della scelta per le ultime sei giornate di campionato, quelle decisive per l'assegnazione dell'ultimo pass utile per l'accesso alla prossima Champions League. A preoccupare il tecnico asturiano, però, sono i meccanismi difensivi e un reparto che durante l'intero arco della stagione non ha mai fatto stare tranquilli i tifosi. Per puntare all'Europa che conta, quindi, la Roma dovrà chiudere a doppia mandata la porta di Stekeleburg, lasciando poi ai suoi cecchini il compito di portare a casa i punti necessari a centrare l'Europa che conta. La qualificazione alla Champions, oltre a garantire visibilità e introiti nemmeno paragonabili a quelli generati dall'Europa League, permetterebbe alla Roma di non rimandare di un anno uno degli obiettivi presenti nel piano industriale messo a punto dalla nuova proprietà americana.
Il presidente DiBenedetto, e il socio forte della cordata James Pallotta, hanno infatti intenzione di esportare nel medio-lungo periodo il marchio Roma nel mondo attraverso accordi commerciali, ma anche e soprattutto grazie alle prestazioni della squadra di Luis Enrique. Il tutto senza perdere di vista la questione stadio. Il rinnovo dell'accordo col Coni fino al giugno del 2015 ha di fatto chiarito che la Roma punta ad avere un nuovo impianto di proprietà nel giro dei prossimi 4 anni. In questo lasso di tempo si dovrà individuare un'area su cui far sorgere l'impianto (se ne sta occupando la Cushman & Wakefield e presto saranno fornite le prime risposte, per quelle definitive si dovrà attendere il prossimo giugno) e studiare il design. Lavoro questo affidato all'architetto Dan Meis, che con Pallotta nei giorni scorsi si è visto negli States per visionare alcuni progetti riguardanti stadi di ultima generazione da cui poter trarre ispirazione per il nuovo impianto. Per non farsi mancare nulla, inoltre, la Roma invierà quasi certamente un uomo del suo management (probabilmente l'ad Fenucci) al 'The Stadium Business Summit 2012' che si terrà al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino il 15 e 16 maggio. All'evento, giunto alla terza edizione dopo quelle di Dublino e Barcellona, si parlerà di business eco-sostenibile, si visioneranno nuovi progetti da tutto il mondo, e si affronteranno i temi legati all'esperienza degli spettatori. Per l'Italia, tra gli altri, parteciperanno la Federcalcio e la Juventus, mentre dall'Europa arriveranno gli uomini dell'Uefa, assieme ad esperti tedeschi (Allianz Arena), inglesi (Wembley Stadium e dirigenti di Liverpool, Man. United e Man. City), russi (Zenit), turchi (Galatasaray) e, ovviamente, statunitensi.
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