(di Daniele Scasseddu) -L'annuncio arriva nell'ultima dichiarazione della conferenza stampa di Trigoria. «L'obiettivo è andare a Napoli, su un campo difficile, contro una squadra fortissima e una tifoseria calda, per fare un risultato importante».
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Luis Enrique suona la carica: “A Napoli per vincere. Non mi sono italianizzato. Totti? Mai visto meglio”
(di Daniele Scasseddu) –L’annuncio arriva nell’ultima dichiarazione della conferenza stampa di Trigoria. «L’obiettivo è andare a Napoli, su un campo difficile, contro una squadra fortissima e una tifoseria calda, per fare...
Il tecnico della Roma, LuisEnrique, non si nasconde. Per l'asturiano, Totti e compagni hanno le carte in regola per ripetere la buona prestazione offerta con la Juventus, espugnare il San Paolo, e risalire la classifica in vista della sosta natalizia. «Per vincere la partita però non dovremo commettere errori e giocare con grande intensità - spiega l'allenatore giallorosso ala vigilia della trasferta in casa del Napoli -. Loro hanno una squadra 'fattà, di altissimo livello, lo dice l'andamento in Champions League. Hanno un grande contropiede, un tridente offensivo di primissimo piano, e credo che aspetteranno i nostri errori per poi sfruttare le ripartenze. Quello che dobbiamo fare è cercare di dominare sia la fase difensiva sia quella offensiva». E a chi gli fa notare il cambio di modulo nella gara contro la Juventus, con Pjanic fisso in marcatura su Pirlo, risponde: «Il sistema di gioco cambia continuamente, se così non fosse sarebbe ridicolo. E a me piace andare avanti con i giocatori con mentalità offensiva, che però possono sia difendere sia attaccare. Non mi sono 'italianizzatò, ancora è presto».
Presto anche per ipotizzare una Roma orfana di Totti, nonostante lo sfogo del numero 10 dopo le critiche dei tifosi romanisti per il rigore fallito coi bianconeri. «Ho parlato con Francesco - ammette Luis Enrique -, e in settimana ho visto la migliore versione del capitano negli allenamenti, felice come sempre. Non ho visto nessun cambiamento nel suo comportamento. Ha recuperato fisicamente dall'infortunio». «Mi aspetto tantissimo da Francesco perchè ha la possibilità di battere altri record - continua 'Luchò -. L'ho visto in ottima forma. Ancora non ha segnato? Lo farà sicuramente, lo ha sempre fatto, perchè non lo dovrebbe fare quest'anno? Non sono preoccupato. Lui fa parte del progetto, è il capitano. Deve continuare così. Chi calcerà il prossimo rigore? Se sta in campo tira sempre Totti, a meno che non sia lui a dirmi di non essere in condizione di farlo». Insomma, dopo queste dichiarazioni non vedere Totti in campo dal primo minuto al San Paolo sarebbe quantomeno strano.
Le altre due maglie del tridente se le contenderanno invece Osvaldo, Bojan e Lamela. Ridotte al lumicino invece le chance per Borriello. «Come sta? L'ho visto davvero bene, sono sorpreso. Sarà che sta arrivando il Natale e sono tutti contenti...» le parole di Luis Enrique sull'attaccante campano, dato ormai per sicuro partente nel mercato invernale. E a febbraio potrebbe accordarsi con un altro club anche De Rossi, sempre in stand-by sul fronte del rinnovo del contratto in scadenza a giugno. In attesa della fumata bianca, il centrocampista potrebbe essere nuovamente schierato in difesa contro il Napoli. «Mi piace in quel ruolo - confessa Luis Enrique -. Quando lui è in difesa, l'uscita del pallone è migliore, ma perdiamo un giocatore importante in mezzo al campo». Vuoto che potrebbe essere colmato dal giovane Viviani proprio come contro la Juventus. «Scelte di formazione? So chiaramente cosa fare, non ho nessun dubbio» conclude il tecnico della Roma, sottolineando però ancora una volta le difficoltà del nuovo corso: «Abbiamo iniziato in estate un progetto e ho sempre detto che manca tantissimo. Non si cambia in una settimana o in cinque mesi, o perchè prendi un allenatore diverso o calciatori di livello. Ho visto dei progressi, ma certo sarebbe meglio per tutti avere un pò di fortuna e fare velocemente i risultati».
Risultati che invece arrivano col contagocce, lasciando Luis Enrique in una sorta di limbo. «Quale voto merito finora? E che siamo a scuola? Datemelo voi giornalisti. Faccio il mio lavoro con serietà, rispetto sempre tutti, quindi penso di meritare lo stesso trattamento». Una nota di nervosismo, replicata al termine della conferenza stampa con un cronista che cercava di spiegare il senso della domanda. «Zitto! Devi stare zitto!» lo scatto dello spagnolo, forse già in clima San Paolo.
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