Luis Enrique e quel gesto da vero romanista

Nella vita esistono presunti romanisti e romanisti veri. Ieri sera molti hanno strabuzzato gli occhi. Non credevano alle loro orecchie: Luis Enrique romanista vero: lo ha dimostrato coi fatti, con le parole, tinte di giallorosso, espresse a fine partita, la madre di tutte le partite: “Saluto tutti i tifosi della Roma che saranno contenti per la nostra vittoria contro la Juve. E tutta la società giallorossa". Incredibile, grandioso, sublime. Alzi la mano chi, tra i tifosi della lupa, non è saltato dalla sedia, anche se c'è stato qualcuno che ha pensato alla 'presa in giro'.

Una dichiarazione d’amore in grande stile, bella, proprio perché inattesa, spontanea. Da oggi, Luis Enrique si incammina sulla stessa strada di Rudi Voeller, Peppe Giannini, Bruno Conti, Francesco Totti. Gente che non ha mai tradito la Roma, in campo così come nelle dichiarazioni. Non ha scritto, l’asturiano, pagine memorabili di storia giallorossa, ma un anno gli è bastato per comprendere cosa significhi la parola amore, rispetto, gratitudine, passione.

E così, mentre il giovane Romagnoli dice di avere come idoli Nesta e Mihajlovic, mentre Montella litiga con Sabatini,Chivu fa un gestaccio alla Tribuna Tevere, Mihajlovic difronte alla società che lo ha svezzato dichiara di essere tifoso laziale, Destro esulta dopo il gol dell’ex, Bertolacci non fa neppure un gesto di ringraziamento per l’ovazione ricevuta all’Olimpico, lui, Luis Enrique, ringrazia così, a modo suo, con stile e classe, amore e rispetto.Un esempio per tutti.

Il palcoscenico, una finale di Champions: Lucho sarebbe stato autorizzato a pensare a tutt’altro, in quel momento: al Barca e a sé stesso, appena entrato nella storia; al trionfo, ai fasti, alla gloria imminente. Invece, ha trovato il tempo per scavare in un angolino del suo cuore. Dove ha trovato la Roma. La squadra e la città che lo ha rapito. Ieri, come oggi, e così via, per sempre. Grazie Lucho, romanista vero.