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Luis Enrique: “Non è ancora certo che De Rossi salterà la partita di domani. Ancora devo meritarmi il rinnovo”

Ecco le parole di Luis Enrique in conferenza stampa a Trigoria alla vigilia di Roma-Cesena.

Redazione

Ecco le parole di Luis Enrique in conferenza stampa a Trigoria alla vigilia di Roma-Cesena.

Non è un buon momento sul piano degli infortunati: sa qualcosa di più preciso su De Rossi? “Credo che sia meglio che parlino i dottori, loro sanno bene quello che gli succede. Ha già sofferto di questa patologia, vuol dire che non è grave e speriamo che non debba stare molto fuori. Credo che possa essere pronto presto, infatti potrebbe essere nella formazione domani…Non è un infortunio che ti impedisce di giocare, è già sceso in campo con il dolore, ma vedremo. Si è allenato due giorni fa, ieri è stato visitato, oggi non so cosa farà. E’ importante che lui possa fare il suo lavoro senza dolore, è sempre rischioso quando c’è, perché non si gioca al cento per cento e noi abbiamo bisogno di gente in piena forma. Comunque credo non sia grave.”

Rispetto alle gare precedenti Catania è stato un passo indietro?E’ dovuto al campo o a una piccola flessione? “Il tempo ha influito i primi dieci minuti del secondo tempo, nel primo si poteva giocare perfettamente. Credo che il primo tempo sia iniziato bene, con possesso di palla ottimo ma dopo 10 minuti è diventata una gara matta, con errori da parte nostra  che ha permesso la ripartenza del Catania. Abbiamo fatto una partita senza controllo, il possesso di palla è fondamentale per avere il pallino, nel primo tempo è mancato il pressing giusto.”

Avere o non avere  De Rossi può influire sulle scelte in difesa? C’è qualcuno che non può fare due partite ravvicinate? “Si, ci sono. C’è il rischio di infortunio se qualcuno gioca due gare per novanta minuti. Cerchiamo sempre di controllare i cali fisici. La coppia centrale non cambia in base a De Rossi ma in base alle valutazioni sull’avversario e a quello che penso noi possiamo fare per mettere in difficoltà l’avversario.”

A centrocampo c’è affidabilità? Pizarro rientra ancora nei suoi programmi? Come lo ha trovato al suo ritorno? Viviani può avere una chance? “Ho otto calciatori per tre posizioni, non c’è nessun problema, anzi mi avanzano. Il ritorno di Pizarro dopo il problema personale è stato buono, sta risolvendo e si sta allenando con noi. Domani vedrete se sarà convocato e sarà in campo”

Come procede il recupero di Osvaldo? Può recuperare prima del previsto?“I dottori possono parlare, io gli chiedo tutti i giorni come sta ma non voglio rischiare un recupero veloce, è un pericolo se si rientra prima di quando si deve. Ho sentito che sta meglio e che va più veloce del previsto ma la cosa non cambia, è meglio aspettare.”

La primavera ha vinto con il Milan, è una conseguenza dell’attenzione che lei dà ai giovani? “No, è l’indizio di un grande lavoro di Alberto De Rossi. Lo abbiamo visto da subito, si impegna e protegge i ragazzi, è un lavoro incredibile, elogiabile e sono contento di vedere la qualità che c’è. E’ suo il grande merito.”

Lei ha sempre detto che la priorità è sfoltire la rosa: ci sono alcuni giocatori che vogliono restare, tipo Simplicio o Cicinho, qual è la sua posizione? “Non faccio pressioni sulla società. Cerco che la squadra faccia pressing in campo. Io ho detto che è meglio lavorare con pochi giocatori ma non ho paura di lavorare con una rosa così ampia, tutti sanno quello che cerco. La Rosa meno ampia permette di dare opportunità a tutti, anche i ragazzi della Primavera.”

In questa settimana si è parlato di un suo prolungamento del contratto, come vede questa cosa?” Mi manca ancora un anno e mezzo, un’eternità nel calcio. Mi manca tanto lavoro prima di meritare un rinnovo. Non ha senso parlarne. Per me è stato un gesto incredibile dopo Firenze, quando tutti pensavano che sarei andato via. La società ha visto la possibilità di andare avanti, mi hanno fatto questa proposta ed ho detto che non era il momento. Dopo quattro sconfitte ritorno ad essere uno stronzo, dopo quattro vittorie torno ad essere un fenomeno.”

Che genere di calciatore è Marquinho? “Non parlo di calciatori che non ci sono. Quando arriveranno ne parleremo. So di diversi nomi che potrebbero venire, la società guarda sempre alla possibilità di rinforzare la squadra ma non c’è fretta”.

Marquinho un rinforzo per la squadra? Dipende che squadra…”

Le piacerebbe essere il Ferguson della Roma? “E’ difficile fare come Totti o De Rossi, stare sempre nella stessa squadra. A Barcellona ci sono Xavi e Puyol, a Madrid Raul non lo ha potuto fare, così come Del Piero alla Juve. Mi piacerebbe? A me piacerebbe vincere con il Cesena.”

Ha sentito Puyol dopo il Clasico? Che ne pensa di Pepe? “Con Puyol parlo tantissimo, siamo come fratelli. Non si stanca mai di vincere e di avere questa potenzialità. Lui tifa Roma, così come De la Pena. Pepe-Messi? Le immagini parlano da sole. E’ il momento migliore del Barcellona, è un piacere grandissimo per me, già da quando ero là, guardarlo. Non solo quando vince ma anche quando non lo fa.”

Cosa si aspetta dal Cesena? Potrebbe mettere in difficoltà la Roma?“Spero di no. Quando guardo il Cesena vedo una squadra con un potenziale offensivo di qualità, non di bassa classifica. Non sarà facile, possono metterci in difficoltà e mi aspetto una squadra pericolosa. Noi dobbiamo tornare al livello delle partite precedenti, incrementando il livello di gioco per trovare la vittoria.”

Ora si giocherà spesso: Totti può rientrare nel discorso del turn over? La presenza di De Rossi o meno incide anche su quella di Totti? “Non parlerei di influenza, tutti e due sono dei riferimenti per noi. Quando Totti c’è la squadra ne risente in positivo. Devo gestire lo stato fisico, anche un colpo solo può essere decisivo per la gara dopo. La rosa sta migliorando continuamente, intanto pensiamo al Cesena, poi parleremo anche della Juve.”