Vigilia di Roma-Palermo, Luis Enrique parla in conferenza stampa
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Luis Enrique (FOTO): “Nove mesi per capire il mio gioco. Domani vincere per riscattare il derby”
Vigilia di Roma-Palermo, Luis Enrique parla in conferenza stampa
E' arrivato Franco Baldini
"Ho parlato con lui quattro mesi fa e so cosa vuole fare qui."
Ha detto che ha un grande ascendente sui giocatori
"Quello che conta è essere un buon allenatore, poi si fa quello che si vuole nella vita. Nel calcio contano i risultati, non se fai più o meno qualcosa. Quello che penso è che c'è tanta voglia di fare, di stare vicino alla squadra, di guardare tutto. Devo dedicare molto al mio lavoro. La mia non è una formula magica, ognuno sceglie secondo il suo credo"
Come ha lavorato la squadra in settimana. Come sostituirà Totti?
"Per Francesco stiamo aspettando miglioramenti. Non vogliamo rischiarlo, vedremo come progredirà. Il derby è passato, abbiamo parlato nel corso della settimana e aspettiamo il prossimo derby con la voglia di vincere. Ho visto la squadra con un grande atteggiamento, dopo una gara di quell'intensità è dura ma ho visto una squadra al cento per cento e pronta per attaccare, consapevole che il Palermo è una squadra difficile, con ottimi giocatori e dobbiamo essere al massimo per vincere. Pjanic ha fatto una buona gara, tutta la squadra ha fatto una buona gara. Non parlo dei singolo, vedo sempre il gruppo, poi è normale che se uno sta bene può continuare a giocare, io comunque guardo l'insieme, in ogni allenamento. Quasi tutti pensano che possono giocare, questo è importante."
Il Palermo potrebbe fare una gara come quella che ha fatto la Lazio.
"Ah, domani giocheranno Cissè e Klose o Miccoli e Pinilla?"
Come ha preparato la gara?
"Non so come giocherà Mangia, non ho parlato nè con lui nè con Zamparini. Vedremo se faranno il pressing alto o quello basso, ci sono tante situazioni diverse e cercherò di trovare soluzioni. Del derby non mi sono piaciuti i primi minuti, è l'unico peccato che ho visto nel derby, ma ogni volta che succede una cosa del genere mi convinco sempre di più che possiamo fare meglio. Poi i singoli possono sbagliare, l'importante è che capiscano cosa dobbiamo fare, se poi la circolazione di palla è lenta sicuramente è un processo per arrivare a una fase veloce. Vedremo tra 8 o 9 mesi se lo avranno capito. Io voglio vedere sempre la stessa situazione di calcio, sempre le stesse intenzioni, sempre che l'avversario ce lo permetta"
A livello emotivo cosa le ha insegnato il derby?
"Non lo so...E' stato intenso, davvero. Credo che devo essere un pò più freddo. Però mi aspettavo una partita così, tifo bellissimo, complimenti per tutto. Colori belli, tifo mentre la squadra era in difficoltà, ero più deluso per i tifosi e i calciatori che per me. Quando vedo l'entusiasmo del tifo e dei calciatori, è questo che mi piace."
Quali errori non rifarebbe nel suo primo periodo romanista?
"Tanti, non li dico. E altri ce ne saranno. Chi è che non li fa, sono scelte, non sono perfetto, non sono una macchina. Sbaglio su chi mettere, su chi tenere fuori, sulle scelte."
Lamela, se non fosse stato espulso Kjaer, sarebbe entrato?
"Il primo era Borriello. Lui era un'opzione, stava facendo riscaldamento. Sta lavorando molto bene, è in crescita sotto tutti i punti di vista. Come tutti è sempre un'opzione. Domani dal primo minuto? Prima parlerò con Mangia, poi ti dico..."
Borriello perchè non è titolare?
"Perchè possono giocare solo 11. Magari dovrei chiedere all'arbitro. Per me ci sono 4-5 giocatori che possono fare le punte, adesso scelgo ma sono contentissimo di avere un bomber come Borriello. La formula magica per chi non gioca è lavorare sempre di più. Lo stesso discorso è per Borini, quando ha giocato lo ha fatto in modo interessante."
Sabatini ha detto che nel mercato l'ha accontentata per il 60 per cento. E' d'accordo? E cosa manca alla Roma?
"Una squadra può sempre migliorare. Non devi mai smettere di cercare ma io non penso alle percentuali, la mia squadra al 31 agosto è quella e per me è la migliore. Se poi la società ha la possibilità di prendere qualcuno vedremo. Siamo tanti, siamo 29..."
Il progetto tecnico, per Sabatini, è a metà percorso
"Non lo so. Per quel che mi riguarda io sono molto esigente, troppo...Sono fatto così e per me la percentuale è molto bassa. Mi piace che Walter pensi che il lavoro che si sta facendo è buono, è un'iniezione di fiducia. Manca tantissimo, ci sono errori che si ripetono e cerchiamo di migliorare, quel che mi interessa è se sarò capace di convincere il calciatore di ciò che voglio."
Sabatini e Baldini l'hanno definita un allenatore Top. Si sente così?
"Non credo che sia importante come mi sento io. Tre settimane fa mi hanno chiesto se ero un buon allenatore, so che devo imparare da molti allenatori, non da Guardiola o Mourinho, ma da quelli della Primavera e degli Allievi. Io a Barcellona stavo bene, se sono qui è perchè ho fiducia in me. So che tipo di allenatore sono e lo vedo ogni giorno con il gruppo. Se sono buono lo diranno i risultati."
Come potrebbe cambiare il gioco della Roma se dovessero giocare Pjanic e Lamela?
"Noi abbiamo giocato all'inizio con Totti e Pjanic. Posso mettere in campo tutti giocatori di qualità ma serve equilibrio. Certo che possono giocare insieme, anche Totti, Lamela e Pjanic. Poi vedremo come difendere...Un calciatore con mentalità offensiva che inizia a difendere può giocare."
E' arrivato il momento di Juan?
"Di Juan l'ho sempre detto, ora ha una settimana in più di allenamento, posso mettere anche Cassetti centrale. Non piace a nessuno, ma a me si. E' meglio che Mangia non lo sappia. Perrotta terzino destro? Può fare qualsiasi cosa, è una questione di mentalità. Se lui non si dovesse trovare bene? Ancora non mi ha detto nulla."
I calciatori hanno accettato con leggerezza la sconfitta nel derby?
"Si, hanno fatto una bella settimana e mi aspetto una gara con il cento per cento di intensità. Capisco i tifosi ma io sento solo parole di appoggio verso la squadra. Adesso non conta più il derby, contano solo le prossime gare."
Arrivano tre gare difficili, cosa può dire questa settimana alla Roma? Può essere decisiva per capire dove può arrivare?
"E' importantissima perchè sono nove punti. Adesso siamo a meno quattro dalla testa, fare sette o nove punti vorrebbe dire trovarsi lassù. Ci sarà un grande sforzo fisico ai calciatori, questa cosa delle tre gare ci dà beneficio perchè posso contare su tanti calciatori da poter mettere in campo. Devo far capire loro che ho bisogno di tutti."
Simplicio tra i migliori contro l'Atalanta, la sua esclusione nel derby ha sorpreso, ci può spiegare perchè?
"Mai si allena male Simplicio. E' un esempio di professionista. Quando si allenano tutti bene manca sempre qualcuno dai convocati senza meritarlo. Contro l'Atalanta ha fatto una bella partita e fare l'allenatore non è facile perchè ci sono scelte di questo tipo da fare. Sono scelte dolorose e possono essere sbagliate."
Nei primi dieci minuti del derby c'è stato poco possesso palla, è dovuto al fatto che avete incontrato avversari che non ve lo hanno permesso o è un'evoluzione del suo gioco?
"Nei primi dieci minuti devi andare direttamente in porta, il più veloce possibile, c'è un avversario e devi farci i conti. Dopo l'uno a zero e mancata la ricerca dell'attacco, i passaggi sempre indietro, se lo hai fatto nei primi dieci minuti il mio obiettivo è farlo per tutti i novanta. Il possesso di palla è fondamentale, orizzontale o verticale non importa, quel che conta è l'obiettivo, cioè il gol. Nei primi dieci minuti forse era meglio non fare il gol, forse sarebbe andata meglio."
Nei primi tempi mai gol, sette punti persi nei secondi tempi: calo fisico o psicologico?
"Fisico no. Non ho mai visto i miei calciatori avere problemi. E' tutto nella testa. E' certo che dobbiamo migliorare l'inizio dei secondi tempi. Io sono traquillissimo dal punto di vista fisico, non ho nessun dubbio."
Tre gare in una settimana. Ci sarà turn over?
"Lo faccio quando c'è una gara a settimana, quando ce ne sono tre quindi...Devo valutare cosa mi dicono i calciatori, i dottori, questa è una settimana per fare diversi cambi. Sarà difficile per voi indovinare la formazione. Pjanic? Sta bene"
Qualcuno degli esclusi al derby meritava di stare fuori?
"Nessuno, per questo non è facile essere allenatore della Roma. Io vedo come si allenano, il caso di Simplicio è stato ancora più difficile. Loro sanno che solo in 18 possono essere convocati"
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