(Il Romanista) «Non sono Harry Potter, non ho la sfera di cristallo». Luis Enrique non vuole fare previsioni, non vuole promettere ai tifosi chissà quale traguardo.
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Luis Enrique: «Voglio gente orgogliosa di essere qui»
(Il Romanista) «Non sono Harry Potter, non ho la sfera di cristallo». Luis Enrique non vuole fare previsioni, non vuole promettere ai tifosi chissà quale traguardo.
No, il tecnico giallorosso promette solo tanto lavoro e una mentalità propositiva. Quella che dovrà consentire alla Roma di non abbattersi di fronte alle difficoltà che inevitabilmente capiteranno: «capiterà di cadere, se si cade la nostra forza dovrà essere quella di rialzarci e farlo bene». Per fare una grande Roma ci vorrà comunque qualche rinforzo, su questo il tecnico è stato chiaro: «Mancano giocatori, non ti so dire quanti, questo spetterà allo staff, al club». Coi piedi per terraa, ma fiducioso Luis Enrique, che non si preoccupa di fare risultato ora (stasera c’è l’amichevole di Budapest con il Vasas), ma di costruire una Roma "potente". Consapevole che c’è tanto da lavorare, ma anche che sta per iniziare «un’avventura meravigliosa».
Quanti giocatori mancano affinché sia la sua Roma? Effettivamente manca ancora qualcosa. Mancano giocatori, non ti so dire quanti, questo spetterà allo staff, al club. Ci stanno lavorando sopra. Comunque posso assicurarti che qualcosa ancora manca perché sia la Roma che voglio.
E’ andato via Vucinic e va sostituito. Lei ha un’idea di come possa essere rimpiazzato? Non ti nomino un giocatore in particolare. L’importante è la caratteristica che deve avere, che si identifichi con questo progetto, con il club e con la società. Se c’è qualcuno che non è contentissimo di stare qui è meglio che non venga per niente. Vogliamo giocatori che si sentano dei nostri al 100%, che sentano l’orgoglio di stare qui con la Roma.
De Rossi. Lui adesso vuole rimanere, la Roma vuole che rimanga. Sembra aver cambiato idea da quando è arrivato lei… Io lavoro con Daniele tutti i giorni, vedo come lui si allena, come si impegna. E’ sicuramente un punto di riferimento per questa Roma. Io ho trasmesso alla società che vorrei che restasse, che poi è quello che lui vuole, la sua prima scelta è sicuramente quella di restare. Poi ciò che compete i contratti e i rinnovi, quello lo lasciamo ai dirgenti e alla società.
La Roma è ancora un bambino appena nato? Lo stesso. Questo non è un lavoro di una settimana, di un mese. E’ un bambino che comincia a muovere i primi passi. Non è sicuramente, dalle amichevoli, dalle prime partite che può cambiare l’opinione del mister nei confronti della squadra. Sicuramente mi piace l’atteggiamento, mi piace la predisposizione dei ragazzi quando si allenano. Sicuramente capiterà di cadere, se si cade la nostra forza dovrà essere quella di rialzarci e farlo bene. L’importante è guadagnare fiducia in noi stessi e per questo ci vuole un cammino lungo. Sarà un cammino lungo e tortuoso.
Quali miglioramenti si aspetta nell’amichevole contro il Vasas Budapest? Sinceramente vincere o perdere cambia poco. L’importante è applicare i principi che stiamo provando e studiando in allenamento, sia la parte offensiva sia la parte difensiva. Vincere o perdere in questo momento della stagione non cambia niente. L’importante è l’atteggiamento dei giocatori in campo e vedere quanto di quello che stiamo facendo in allenamento si vedrà domani sera a Budapest.
Per lei De Rossi è un centrale nel centrocampo o può giocare come interno? Per me è un regista e anche un interno, dipende in che situazione. Ha sempre giocato come regista.
Ma nel centrocampo a tre lui gioca centralmente o può essere anche uno dei due esterni? Dipende dalla partita, da come si mette il match. Però può giocare indifferentemente in un centrocampo a tre anche sull’esterno.
C’è un veto per la partenza di alcuni giocatori? Adesso non vedo nessun giocatore che non voglia essere qui. Adesso, oggi. Domani non lo so. Io non ho espresso nessuna opinione perché non si è verificata alcuna situazione limite. Io li vedo allenarsi e mi renderei conto se ci fosse qualche giocatore che non vuole stare qui al 100% e sicuramente non lo direi in conferenza stampa ma lo commenterei prima con la società.
Lei ha un’idea di dove collocare la Roma? Non sono Harry Potter, non ho la sfera di cristallo, quindi ancora è presto per dirlo, non lo so.
Questa Roma dove ha bisogno di rinforzi? Non voglio dare indicazioni su dove abbiamo bisogno di rinforzi. Comunque sia io mi tengo sempre aggiornato in privato con Walter Sabatini e poi è lui prende i giocatori che ci possono servire.
Con chi sta incontrando più difficoltà con le sue idee rivoluzionarie? Non credo di avere avuto un’idea rivoluzionaria del calcio, non ho inventato niente. Mi interessa che i giocatori in allenamento siano sempre competitivi, che siano attenti e che abbiamo l’atteggiamento giusto, questo è quello su cui sto lavorando. Per il momento tutti stanno interpretando questo nuovo modo di allenarsi con molta solerzia, stanno lavorando bene e da loro ricevo sempre input positivi. Poi quando passeremo alle competizioni, e quando questo lavoro verrà applicato alla partita vera non so cosa accadrà, io mi farò trovare pronto. Bisognerà vedere cosa accadrà. Ripeto, io sono pronto per quando questa situazione si verificherà.
Lei avrà visto come le altre si tanno muovendo sul mercato. Ci sono squadre che possono partire un passo avanti o sono più complete della Roma? Ti dico la verità. Non ho visto un granché, non ho visto le squadre di Serie A. C’è talmente tanto lavoro da fare qui nella Roma che ho avuto poco tempo di preoccuparmi di quello che stanno facendo gli altri. All’inizio del campionato si vedrà chi ha una squadra più completa, chi ha una squadra più forte. Ma questo non significa che una squadra che sia più forte di altre squadre. Io da parte mia cerco di confezionare la Roma migliore possibile con i giocatori migliori che ho a disposizione.
Domani giocheranno Heinze e Bojan? Si stanno allenando con il resto del gruppo, ma continuo con la mia abitudine di non dire alla stampa quello che preferisco prima dire al calciatore.
Quale giocatore l’ha colpita di più? Ce ne sono tanti, però Viviani mi piace molto.
E’ vero che Cicinho rientra nei suoi piani? E’ uno dei giocatori della nostra rosa, chiaramente. Si sta allenando bene, sta passando un ottimo periodo di forma e quindi giocheremo anche con Cicinho.
Che tipo di problema è costruire una base nuova di 7/8 giocatori? Non è un’avventura? Sarebbe stato meglio partire con una base ampia, con pochi innesti. Comunque anche nel Barcellona B ero abituato a cambiare 3/4 giocatori ogni anno. Quella che mi aspetta è un’avventura meravigliosa. Sono qui da un mese e ho trovato un ottimo ambiente, un’ottima rosa, un’ottima squadra e sicuramente ho preso la decisione giusta a venire qui.
E’ più importante avere giocatori bravi al di là dell’età o sono meglio giocatori di esperienza? La carta di identità non mi interessa, la carta di identità la vedo nel momento in cui si allenano, nel momento in cui giocano. Un giocatore giovane può dimostrare più maturità di altri e un giocatore magari di 33 anni può mostrare una certa vitalità. Non mi sono mai messo a guardare la carta di identità quando ero giocatore, non mi interessa farlo adesso. Quello che mi interessa è la sua identità calcistica.
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