Ieri sera il PSG ha distrutto 5-0 l'Inter nella finale di Champions League 2024-25 disputata all'Allianz Arena di Monaco. Il successo del club parigino, oltre ad avere una nota "italiana" per la presenza di Donnarumma a difendere i pali della porta francese, ha anche qualche sfumatura giallorossa. Leader della difesa e capitano del PSG è infatti l'ex giallorosso Marquinhos, arrivato dal Corinthias nella Capitale ad appena 18 anni nell'estate 2012 e rivenduto appena dodici mesi dopo per 31 milioni di euro con un biglietto di sola andata direzione Parigi. In panchina sponda francese, invece, c'era Luis Enrique, che ha realizzato per la seconda volta il Triplete (dopo quello conquistato con il Barcellona nel 2015) e dedicato la vittoria alla figlia Xana, scomparsa nell'agosto 2019 all'età di 9 anni.


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Luis Enrique festeggia la Champions, i tifosi: “A Roma non gli è stato dato tempo”
L'annata sfortunata a Roma e il rammarico dei tifosi
—Sui social i tifosi giallorossi, ricordando il trattamento riservato al tecnico spagnolo, hanno espresso il proprio rammarico in modo chiaro: "Luis Enrique con una squadra formata da Goicochea, Jose Angel e Ivan Piris è stato massacrato e chiaramente non gli è stato concesso il tempo adeguato. Oggi forse viviamo il più grande rimorso della storia dell'A.S. Roma", si legge. Arrivato sulla panchina della Roma nell'estate 2011, Luis Enrique nella Capitale ha vissuto una stagione a dir poco sfortunata: prima l'uscita anticipata dall'Europa League negli spareggi di fine agosto (2-1 il risultato complessivo nella doppia sfida contro lo Slovan Bratislava, con l'1-1 all'Olimpico che non è bastato per rimontare la sconfitta di misura dell'andata), poi il settimo posto finale in campionato e la mancata qualificazione alle competizioni europee per la prima volta dal 1997. Tante le critiche, all'epoca, da parte della tifoseria giallorossa, partendo dalla scelta del tecnico di vivere a Formello a un gioco non all'altezza delle aspettative.
A fine anno, con due grandi occhiaie, Lucho si congedò da Trigoria in una conferenza dai toni pesanti, lasciandosi alle spalle un anno di contratto: “Me ne vado perché sono stanco. Questo è un bel posto, ma c’è bisogno di un po’ più di aiuto. E lo dico per chi verrà dopo di me. Per me è stato un grandissimo piacere allenare la Roma, ma mi sono pentito di venire qui. La mia famiglia è stata felice di essere qui. Sono stato io a dover convincere loro ad andare via, erano convinti che sarei rimasto. Dei tifosi non hanno capito quel che faccio”. Il giorno dell’ultima partita in casa, in Sud, lo striscione poi diventato storico e premonitore: “Luis vattene da Roma, s’è liberato er posto al Barcellona”. Cosa che poi è affettivamente avvenuta, con la conquista del già citato Triplete tre anni dopo. Proprio per questo, su X, un altro tifoso ha scritto: "Se la Roma non proteggerà in modo feroce il nuovo allenatore, farà la fine di Luis Enrique che fu costretto ad andarsene pensando che la Roma fosse un posto di matti". E ancora, con riferimento al promesso sposo giallorosso Gasperini: "Fatti i sentiti complimenti a Luis Enrique, ci tengo a dire una cosa a tutti i romanisti: ricordatevi delle critiche che gli rivolgevamo. Ora che avremo un signor allenatore, quando ci saranno delle difficoltà, facciamo di non commettere lo stesso errore. Ok?".
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