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Luis Enrique: “A Siena giocheremo all'attacco. Osvaldo è pronto per venire con noi, ma non è al 100%”

Ecco le parole di Luis Enrique in conferenza stampa alla vigilia di Siena-Roma.

Redazione

Ecco le parole di Luis Enrique in conferenza stampa alla vigilia di Siena-Roma.

Che grado di difficoltà rappresenta la partita di Siena? “Un grado di difficoltà abituale. All’andata hanno giocato una partita di alto livello e siamo stati fortunati. Ora mi aspetta una partita come la solito, mai l’avversario è facile”

Ieri il rugby si è fermato a Parigi per il campo gelato. Il fatto che qui ancora non si sa se si gioca a Siena la sorprende? “Sì, è un po’ strano che non abbiano raggiunto accordo veloce. Credo che la cosa da pensare è il rischio dei calciatori, dopo lo spettacolo. Ma è così e noi andremo a Siena con la mentalità necessaria per fare la nostra partita”

A Catania abbiamo visto un centravanti vero, Pjanic più avanti e due centrocampisti bassi. La vedremo anche per il futuro? “Ogni partita è sempre diversa. L’unica cosa che posso dire è che la squadra giocherà sempre all’attacco. Quello che per me è importante è la proposta, poi ci sono delle varianti da attuare. Questa cosa che ha detto si potrà anche rivedere, come no".

Osvaldo è pronto per venire a Siena? “Credo di sì!”

Lei ha sempre dimostrato molta prudenza con i giocatori che rientrano da infortuni. Osvaldo è così guarito da poter partire titolare? E Gago e Viviani come stanno? “Viviani ieri ha fatto tutto l’allenamento ed è in uno stato ottimo. Gago ancora dobbiamo vedere. Qualsiasi giocatore infortunato per un periodo lungo è sempre un rischio impiegarlo. Ho capito che i giocatori vogliono rientrare il prima possibile. Lo devo vedere bene io in allenamento e parlare con i dottori con i fisioterapisti e con i giocatori. Osvaldo non è ancora al 100% ed è logico perchè stava facendo un lavoro da solo”

In attacco c’è Borini che sta in uno stato ottimo, lui incarna il suo gioco? E Lamela invece a volte sembra estreanarsi dal gioco... “Ora sono più contento di Lamela che di Borin, perché voi ne parlate al contrario dite che Lamela è il diavolo e Borini è il Dio. Il mio calcio è di Borini, di lamela, di piscitella, di Bojan, di Daniel di Francesco. I calciatori passano di fasi altalenanti. E’ normale che i ragazzi sanno quello che la squadra gli chiede in questo caso le punte.

Caratteristiche del Siena?“Ho già detto che all’andata abbiamo ottenuto un pareggio non meritato. Vedremo come si presenterà la partita di domani, ma il Siena è molto pericoloso nei suoi giocatori come Destro, Calaiò, Brienza, D’Agostino”

Le statistiche parlano che la Roma è una squadra che si affida molto ai calci piazzati o agli schemi su tiri da fermo“Noi facciamo ogni settimana prove su calci piazzati perché sono soluzioni per farti vincere una partita equilibrata. Bisogna essere sempre concentrati perché sia a favore che contro possono decidere una partita. Questa settimana abbiamo avuto meno tempo per farlo in campo, ma a volte lo facciamo anche davanti a un video. I calci piazzati fanno parte di dettagli del calcio”

A Roma i giovani si sono sempre bruciati, mentre con Lei attraverso il dialogo, come ci ha rivelato Piscitella, sembrano avere più occasioni di mostrare il loro valore“La Roma ha un vivaio di calciatori incredibili, i risultati lo dimostrano. Io ho sempre detto che mi piace puntare sui giovani quando questi hanno qualità, altrimenti no. Qui a Roma lavorano molto bene sia con gli Allievi che con la Primavera. Io spero di puntare sempre di più su di loro”

Emergenza a centrocampo potrebbe indurla a cambiare quacosa?"No, giochiamo all’attacco. Non esiste situazione di emergenza. Giocherà Simplicio o Greco o Viviani. Iniziamo la partita con undici, non c’è emergenza che tenga”

Nel programma di rifinitura cambierà qualcosa per il ghiaccio?“No, non cambierò nulla. Se il campo non è in cndizione andiamo in palestra. Quando c’è un lavoro di tanto tempo anche se salti un allenamento non cambia nulla”

Ieri era all’Olimpico per il rugby? C’è qualcosa che la ispira di quel mondo e che vorrebbe portare nel calcio?“Sì, c’ero. Sono due mondi diversi. E’ stata la prima volta che ho visto dal vivo una partita del Sei Nazioni, ma preferisco il calcio, la Curva Sud che canta l’inno della Roma. Mi piace il rugby ed ho rispetto ma preferisco il calcio. Facevo il tifo per l’Italia perché mi sto italianizzando e perchè in Spagna ancora non siamo a buoni livelli in questo sport”