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Luis Enrique: “Alla Roma solo chi è motivato. Mancano ancora alcuni giocatori. Viviani la sorpresa”

Ecco la conferenza stampa di Luis Enrique al termine della sessione mattutina di allenamento. “Mancano dei giocatori, la società sta lavorando al meglio, ma questo compete di più alla società.

Redazione

Ecco la conferenza stampa di Luis Enrique al termine della sessione mattutina di allenamento. “Mancano dei giocatori, la società sta lavorando al meglio, ma questo compete di più alla società.

Non so ancora quanti ne mancano per essere più competitivi. L’importante è che si identifichi con il progetto. Il caso Vucinic non era facile. Se un giocatore non vuole stare qui, meglio che vada via. Non ci deve essere nessuno che non condivide questo progetto al 100%”.

 

Su De Rossi: “Io lavoro con Daniele tutti i giorni e vedo come si impegna. E’ un punto fermo. Ho detto alla società che deve rimanere, lo vuole anche lui, poi il resto compete alla società”.

A che punto è la squadra?“Lo stesso. Questo non è un lavoro di una settimana, di un mese. Non cambio opinione del gruppo. Non è dalle prime partite che si capisce. Mi piace l’atteggiamento. Capterà di cadere, la nostra forza sarà rialzarsi subito. La fiducia non deve mai mancare. E’ un cammino lungo e tortuoso”.

Quale miglioramento si aspetta domani sera?“Sinceramente vincere o perdere cambia poco. Spero che si possa mettere in pratica quanto appreso in questo periodo, sia in fase difensiva che in quella d’attacco. Non conta niente vincere ora, ma l’atteggiamento dei giocatori. E quanto appreso in allenamento si vedrà domani”.

Capitolo De Rossi: per lei è un centrale di centrocampo o può fare l’ interno nella linea mediana a tre? “Per me è un regista ma anche un interno, dipende dalle situazioni, da come si mette il match”.

Chi non vuole rimanere può andar via quindi. C’è però un veto per qualche giocatore da parte sua?“Al momento non vedo nessun calciatore che non voglia stare qui e, in ogni caso, me ne sarei accorto. Poi per il futuro non saprei dire. Se dovesse succedere una cosa del genere ne parlerei comunque prima con la società prima di andare in conferenza stampa”.

Lei ha idea di dove collocare la Roma dal punto di vista competitivo?Non ho la sfera di cristallo e non sono Harry Potter, è ancora presto per dirlo”.

In quali reparti serve maggiormente intervenire sul mercato? “Non voglio dare indicazioni su dove abbiamo bisogno di rinforzi ma mi tengo aggiornato con Walter Sabatini costantemente al riguardo”.

Sta incontrando delle difficoltà alla Roma nell’ implementare un nuovo tipo di calcio?“Non credo che la mia sia un’ idea rivoluzionaria di calcio. Mi interessa che i miei calciatori siano sempre attenti ed abbiano l’ atteggiamento giusto; per il momento tutti stanno lavorando bene e da loro ho ricevuto degli input positivi. Non so cosa accadrà in caso di partite ufficiali ma comunque ci si continuerà a lavorare”.

Avrà guardato le altre come si sono mosse nel mercato. Ci sono squadre che possono partire un passo avanti alla Roma?“Se devo dire la verità non ho un quadro esaustivo di tutte le squadre. Ho molto lavoro qui e preferisco concentrarmi su di noi. Sicuramente all’inizio del campionato si vedrà ma non sarà magari la migliore. La rosa non è tutto. Da part mia sto cercando che la Roma sia la più potente possibile”.

Bojan e Heinze giocheranno domani?“Si stanno allenando ma non dico alla stampa quello che devo dire prima ai calciatori”.

Chi l’ha sorpresa di più?“Sono tanti, ma soprattutto Viviani”.

Cicinho rientra nei suoi piani? “E’ un giocatore della Roma, si allena bene, ha un ottimo stato di forma”.

Nuovi giocatori, altri in arrivo. Che problema è costruire una squadra con una base nuova? “Sicuramente meglio lavorare con rosa già fatta e poi pochi rinforzi. Ma con Barcellona B ne ero abituato. Ho trovato ottimo ambiente ed ho preso la decisione giusta a venire qui”.

E’ più importante avere giocatori bravi aldilà dell’ età o giocatori esperti che possano fare la differenza? “Non mi interessa la carta d’ identità dei miei calciatori, possono avere 30 anni così come 25. La carta d’ identità la guardo quando si fanno gli allenamenti. Un giocatore più giovane può dimostrare più esperienza di altri come uno più “anziano” può dimostrare più vitalità”.