(di Mirko Porcari) - Il mondo di Luis, sgretolato nel silenzio di un finale di stagione amaro, prova ad assaporare gli ultimi istanti di Roma: storia di un rammarico chiamato “addio”, nato e cresciuto nei dieci mesi di vita capitolina, a cui lo spagnolo fatica a cedere, innamorato di ciò che sarebbe potuto essere più di ciò che effettivamente è stato.
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Luis e la voglia di ripartire da zero
(di Mirko Porcari) – Il mondo di Luis, sgretolato nel silenzio di un finale di stagione amaro, prova ad assaporare gli ultimi istanti di Roma: storia di un rammarico chiamato “addio”, nato e cresciuto nei dieci mesi di vita capitolina, a...
È sottile la linea che divide il fallimento dalla sconfitta morale, meglio chiudere gli occhi ed illudersi di riuscire ad essere in grado, di far parte ancora della grande avventura; il sorriso, negli allenamenti dopo la resa, è di chi vuole esorcizzare la sensazione di normalità, una paura acquisita sul campo e mai conosciuta da calciatore. Grande il sogno, straziante il risveglio, un anonimato che rompe gli schemi dell’hombre vertical, dell’uomo tutto d’un pezzo; l’amore, come un cerino, acceso e poi spento sulla via americana, inseguendo l’utopia di un calcio dal senso nascosto: il tempo è tiranno, meglio trascorrerlo vicino a chi lo ha sempre sostenuto, camuffandosi tra i ragazzi abbagliati dall’onestà del protagonista sfortunato.
Il commiato è una foto di gruppo: classe mista As Roma nel sole del litorale, un’istantanea che ritrae i momenti finali di una stagione a dir poco travagliata. La voglia di ricominciare è lì, celata in un look che muove i passi nell’orgoglio: ripartire da zero, tenendo a mente il passato ma senza esserne prigionieri, un taglio che parte dai capelli e finisce nella vita sportiva con la speranza, l’ambizione e la Roma nel cuore. Per sempre.
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