(di Daniele Petroselli) A 24 ore dalla sfida con la Fiorentina, continua ad essere su di giri l'atmosfera in casa Roma. Il cappotto di Torino, l’ennesimo stagionale, non è andato proprio giù.
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Luis ad alta tensione. Totti a rischio viola
(di Daniele Petroselli) A 24 ore dalla sfida con la Fiorentina, continua ad essere su di giri l’atmosfera in casa Roma. Il cappotto di Torino, l’ennesimo stagionale, non è andato proprio giù.
Innanzitutto ai tifosi, che sembrano aver aperto una linea di credito nei confronti della nuova società e del tecnico ma che piano piano stanno perdendo la pazienza: troppe le battute d’arresto, tante le umiliazioni da parte di un gruppo di giocatori che non sembra rendersi conto del disagio arrecato. Ma soprattutto stufi di parole, sempre le stesse, ripetute da dirigenti e staff tecnico. E oggi Luis Enrique, durante la conferenza stampa, è tornato a “ripetersi” sull’argomento, mostrando le prime crepe in un rapporto, quello con l’ambiente, che finora sembrava andare aventi con difficoltà ma con fiducia piena: “Dal primo giorno che sono arrivato qua ho mostrato dall’inizio le mie caratteristiche. Dopo questo percorso, dopo tante giornate la squadra ancora può lottare per la Champions e siamo vicini all’Europa League, mancano 5 giornate vediamo cosa succede, mi giudicherete per i risultati di fine stagione. Per ora ho sbagliato tutto, al 100%. Rimanere? Non lo dico, ora non è il momento di scherzare e non lo dico perché se lo dico qualcuno di voi potrebbe morire, andate tranquilli, cinque anni non sarà”. Un finale che sembra quasi un addio a fine stagione per qualcuno, ma che potrebbe essere stato dettato solo dal nervosismo del momento, con una stampa sempre più pressante e che non si accontenta delle solite spiegazioni. Il tecnico asturiano comunque sembra ancora non aver capito (sarà vero?) il cambio di rendimento tra casa e trasferta, ma prova almeno a togliere l’alibi Totti: “E’ difficile da spiegare, esattamente non lo so altrimenti lo avrei cambiato. All’inizio della stagione eravamo una delle migliori squadre in trasferta in casa soffrivamo ora invece tutto il contrario. Il modulo? Credo che si adatta totalmente, ho visto la squadra giocare bene a calcio, per me ci sono differenze da calcio italiano e quello spagnolo ma sono differenze normali che non sono un impedimento. L’esclusione di Totti? Purtroppo lui ha 35 anni e non giocherà fino a 50 anni purtroppo, i ragazzi devono abituarsi che anche senza Totti loro non partono sconfitti, lui è ancora il nostro riferimento ed il calciatore più importante, mi prendo la responsabilità per l’esclusione della scorsa partita”.
BALDINI SICURO – Prima della conferenza del tecnico giallorosso, sono state le parole di Franco Baldini a chiarire il momento e a spiegare il pensiero della società. Difficoltà chiare fin dall’inizio ma sicuri che questa è la strada da seguire: “Sapeva benissimo che tipo di percorso avrebbe intrapreso così come sapeva benissimo l’esistenza di momenti duri e sapeva benissimo che aveva passaggi obbligati da passare tra i quali anche le contestazioni che poi sono più quelle veicolate dalla stampa che quelle che riceviamo. Siamo i primi ad essere delusi quando perdiamo, ma non per questo ci tiriamo indietro da un percorso programmata che sarà completato nel tempo con i giocatori adatti; l’allenatore non è fuori assolutamente da questo tipo di percorso. Noi sappiamo quello che facciamo, i nostri proprietari che hanno già speso quasi 100 milioni, hanno da parte nostra la massima disponibilità. Voglio dire ai nostri tifosi che sappiamo quello facciamo sappiamo il nostro percorso ed il nostro obiettivo e questa società ci arriverà, siamo molto contenti di quello che è stato il comportamento dei calciatori durante tutto l’anno. La qualità di Luis Enrique è straordinariamente importante, ci siamo imbattuti in un professionista serio. La società è unica e c’è unità di intenti e questa è la garanzia per un futuro che sarà sicuramente importante”.
PRIMA FINALE AD ALTA TENSIONE – Intanto si pensa alla prima di cinque partite importanti per quel terzo posto che, a detta di tecnico e di Baldini, rimane ancora possibile, nonostante i tanti bocconi amari mandati giù. E se Luis Enrique aveva risparmiato Francesco Totti a Torino per la Fiorentina, il capitano sembra proprio avergli tirato un brutto scherzo: nella rifinitura di oggi a Trigoria, il numero 10 giallorosso non era presente per una lieve sindrome influenzale. Difficile quindi vederlo titolare domani sera all’Olimpico. Contro i viola sono stati provati in difesa ancora Daniele De Rossi ma questa volta con Heinze, con la coppia Rosi-Taddei sugli esterni mentre per il terzetto di centrocampo i maggiori indiziati sono Gago, Marquinho e Pjanic. Davanti l’incognita Piscitella, che è rimasto nella Capitale nonostante la convocazione in under 19. Dall’altra parte la squadra di Delio Rossi, sempre più invischiata nella lotta per non retrocedere che perde Montolivo per infortunio ma ritrova Jovetic per la sfida ai giallorossi. Una sfida delicata, che sarà sotto la lente d’ingrandimento anche della Prefettura di Roma, che ha annunciato misure imponenti per la partita, proprio per evitare quanto accaduto a Marassi lo scorso weekend.
QUESTIONE STADIO – Tra una critica e l’altra, la società continua la ricerca di terreni ad hoc per la costruzione del nuovo impianto di proprietà. La novità è la candidatura del Comune di Guidonia Montecelio, presentata oggi all'advisor Cushman & Wakefield che sta curando per conto della società giallorossa la questione. Un’area che a detta della giunta potrebbe proprio fare al caso della Roma, vista la vicinanza alla città e alle infrastrutture odierne e future che garantirebbero collegamenti ottimi verso la Capitale. Così come Fiumicino, che nonostante le prime smentite sembra ancora essere in corsa. Ma la questione ormai sarà presa a breve, così da permettere alla società di stabilire il primo vero mattone per un futuro stabile. E di questi tempi meglio essere concreti, almeno sullo stadio.
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