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Losi: “Marini Dettina è stato un signore del calcio. Totti? Non si può discutere”
La trasmissione “Bar Forza Lupi”, condotta da Massimo D’Adamo, Cindy Simonacci e Antonella Coricello, su Centro Suono Sport 101.5 fm, proporrà questo pomeriggio, tra le ore 17 e le 19, un’intervista a Giacomo Losi
La trasmissione “Bar Forza Lupi”, condotta da Massimo D’Adamo, Cindy Simonacci e Antonella Coricello, su Centro Suono Sport 101.5 fm, proporrà questo pomeriggio, tra le ore 17 e le 19, un’intervista a Giacomo Losi
, in cui “Core de Roma” ricorderà la figura del presidente della Roma, Marini Dettina e dirà la sua sullo sfogo di Totti, osservando come le bandiere della Roma spesso non hanno potuto chiudere la carriera in giallorosso come avrebbero desiderato.
"Ecco alcuni passi dell’intervista.
"Un ricordo di Marini Dettina.
""Per me è emozionante parlare di lui. E’ stato un signore del calcio. Aveva tanta voglia di fare delle cose eccezionali. Purtroppo è finita male, perché lui era troppo signore ed invece il mondo del calcio cominciava a cariarsi."
"E’ passato alla storia come “il presidente della colletta”.
""Non è vero, sono tutti in malafede. La società era in difficoltà, non poteva pagare gli stipendi, all’epoca era solo il presidente a pagare e non c’erano altre entrate. Eravamo andati al Sistina, dopo l’allenamento, era pieno di tifosi che ci hanno accolti e ci dicevano che avrebbero fatto la colletta per noi e ci avrebbero pensato loro. I tifosi romanisti sono così, hanno fatto la colletta. Noi giocatori ci vergognavamo, ma loro raccolsero 600.000, ma il presidente rifiutò. E noi abbiamo devoluto la somma in beneficenza."
"Come giudica lo sfogo di Francesco Totti?
""E’ naturale che uno che dà l’anima per la squadra ci rimanga male se viene contestato. Un giocatore come Totti non si può criticare. In altre società non succede questo. Dovrebbero essere i giocatori a decidere quando finire la carriera, mai qualcun altro per lui e soprattutto la deve finire nella squadra che ha amato e per cui ha dato la vita. Francesco è la Roma non può essere tradito da qualche deficiente che dice che è un problema per la Roma."
"Perché le bandiere della Roma spesso chiuso male la carriera in giallorosso?
""Nelle grandi squadre non succede tutto questo, io penso che a Roma si facciano influenzare da chi la Roma non la ama. Dipende molto dalla società, è capitato a me, a Giannini, a Di Bartolomei, a Francesco Rocca, tutta questa gente è dovuta emigrare per continuare la carriera. Ripeto: non si possono discutere giocatori come Totti"
"Cosa pensa di Luis Enrique?
"E’ venuto qui con l’idea di imporre un progetto, ma è difficile farlo qui, a Roma. E’ un progetto che richiede troppo tempo per essere realizzato e non so se abbiamo la pazienza necessaria. E’ giovane, forse ha bisogno di qualche consiglio. Certi elementi di esperienza in una squadra sono necessari per andare avanti, non solo i ragazzini.
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