Loris Boni, ex calciatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di "Te la do io Tokyo" su Centro Suono Sport e ha ricordato Pierino Prati, morto ieri a 73 anni: “Penso sia facile parlare di un bravissimo uomo, oltre che di un grande calciatore. Può sembrare retorica ma Piero era un grande. Era stato ricoverato in una casa di riposo perché aveva problemi cognitivi, ma si sa benissimo che i problemi cognitivi vengono curati in strutture diverse. Ma non voglio entrare troppo nel merito, mi sono già sfogato di queste cose e non voglio fare il paladino di nessuno. È stato abbandonato dalla famiglia, solo il figlio se ne occupava. Non è morto per nessun tipo di male, è morto perché si è lasciato andare. Eravamo molto amici ma ci sentivamo solo al telefono. Sarei dovuto intervenire prima, fare qualcosa, ma una serie di circostanze non me lo hanno permesso, si è sentita male anche mia madre, poi c’è stato il Covid. Lui aveva un bellissimo rapporto con la tifoseria romanista, era entrato nel cuore di tutti i sostenitori giallorossi in pochissimo tempo. Prati dopo un gol correva prima dai tifosi e poi dai compagni. Era amato, molto più rispetto a quanto fosse amato a Milano".
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Loris Boni su Pierino Prati: “Abbandonato dalla famiglia, sarei dovuto intervenire prima”
L'ex calciatore della Roma: "È morto perché si è lasciato andare, se ne occupava solo il figlio. Aveva un rapporto bellissimo con la tifoseria giallorossa"
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