“Nel febbraio 2007 un amico e ora co-responsabile di battaglie di nome Luis Enrique Martinez, - scrive Tonin LLorente, mental coach della Roma - mi ha chiesto di partecipare a una cosa chiamata "Marathon des Sables".
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Llorente: “Io pazzo per la maratona grazie a Luis Enrique” (FOTO)
“Nel febbraio 2007 un amico e ora co-responsabile di battaglie di nome Luis Enrique Martinez, – scrive Tonin LLorente, mental coach della Roma – mi ha chiesto di partecipare a una cosa chiamata “Marathon des Sables”.
Per non andare troppo nei dettagli posso dire che è una corsa a tappe nel deserto del Sahara, con una media di 42 chilometri entro 7 giorni. La gara è iniziata poco più di un anno dopo, nel marzo 2008. Una volta deciso di partecipare a questa follia, è iniziata la parte più difficile, quella di pensare a quale strada seguire per avere qualche possibilità di superare la mia avventura nel deserto. La prima cosa che ho pensato è stata la possibilità di allenarmi con la maratona di New York per correre i 42 chilometri. Fino ad allora, non aveva corso più di 1 ora di seguito nella mia vita. Io, che ero stato un giocatore professionista di basket, non ero abituato a fare lunghi percorsi, uno sforzo poco adatto per il basket. La maratona di New York è stata una sfida interessante tanto da mettermi a lavorare in quello che sarebbe diventato da allora uno dei miei "hobby" preferito, gare di durata. E’ stata solo la prima di una serie di sfide. Dopo New York ho fatto quella di Firenze, tre Ironman, il Sables, il ciclista Osprey, l'Unità Tritatlón Un deserto di Titano e altre di minor rango. Tutti impegni raggiunti con molte ore di formazione, di gran lunga compensato dalla soddisfazione di tagliare il traguardo e ottenere l'apparentemente "irraggiungibile".
FONTE lainformacion.com
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