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Lippie, Del Vescovo e Stefanini: ecco chi sono gli “uomini dei pizzini” del caos Roma

LaPresse

L'americano è il primo referente di Pallotta a Trigoria. Gli altri due sono stati allontanati dopo lo scossone societario dello scorso marzo

Valerio Salviani

Dietro le fitte trame di Trigoria, svelate questa mattina da La Repubblica, ci sono tre figure preponderanti. La prima, quella più influente nella storia, è Ed Lippie, l'uomo autore della mail dalla quale Carlo Bonini e Marco Mensurati hanno fatto partire l'inchiesta. Gli altri sono l'ex medico sociale Riccardo Del Vescovo e l'ex capo dei fisioterapisti Damiano Stefanini, entrambi informatori di Lippie, cacciati nello scossone societario dello scorso marzo, che ha portato anche agli addii di Monchi e Di Francesco. Scopriamo insieme chi sono le tre pedine della Suburra romanista.

I PROFILI

Ed Lippie è arrivato a Roma insieme a Darcy Norman nell'estate del 2015, quando James Pallotta decise di affiancare i due esperti a Rudi Garcia. L'americano è un uomo di fiducia del presidente romanista. Prima di lavorare a Trigoria curava la forma fisica dei dipendenti di Raptor, il fondo d'investimento di proprietà di Pallotta. Poi, da Boston, ha iniziato a viaggiare a Roma lavorando da consulente esterno. Infine il trasferimento, durato poi due anni, quando alla fine fece da capro espiatorio per i tanti infortuni che martoriavano la Roma. Spalletti non lo vedeva di buon occhio, perché il tecnico poco amava i suoi rapporti troppo diretti con il presidente, e lo stesso Di Francesco non aveva con lui un feeling stretto per cui a Trigoria si vedeva sempre meno. Lo scorso marzo, dopo il licenziamento del capo dei fisioterapisti Stefanini, Ed Lippie (che la Roma ha comunicato non essere mai andato via del tutto) ha preso il suo posto. Domenica i più attenti lo hanno visto in campo ad applaudire l'ultima passerella di Daniele De Rossi allo Stadio Olimpico. Forse, non immaginava quello che sarebbe successo quattro giorni dopo.

Damiano Stefanini e Riccardo Del Vescovo sono le due teste cadute a marzo. Inizialmente, si è pensato che il motivo fosse legato alla condizione fisica della squadra, ma dopo l'inchiesta di Repubblica è lecito porsi delle domande. Stefanini è amico di De Rossi. L'ex capitano lo ha citato nella sua lettera d'addio ("Damiano, senza il quale le mie presenze con questa maglia sarebbero state sicuramente meno") ed è noto ai più il suo malumore dopo la notizia dell'addio, tanto da creare delle frizioni con lo stesso Totti. Alla Roma dal 2012, Stefanini era benvoluto da tutti nello spogliatoio. Un uomo della squadra, che avrebbe confidato a Lippie i malumori su tecnico, ds e sullo stesso Totti. Anche Riccardo Del Vescovo aveva un ottimo rapporto con De Rossi. Arrivato a Roma nel 2012 come responsabile del settore giovanile, è poi diventato medico sociale per la prima squadra nel 2015. Nella sua mail Lippie lo definisce come il più convinto della "detottizzazione" da mettere in atto. Il caso si infittisce, in attesa delle reazioni ufficiali del club e dei diretti interessati.