L'ex allenatore dell'Italia Marcello Lippi, in un'intervista in esclusiva a Sky ha chiarito alcune questioni riguardanti Ranieri e la Roma.
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Lippi: “Segnalai io Ranieri alla Juve. Alla Roma ho sempre detto no”
L’ex allenatore dell’Italia Marcello Lippi, in un’intervista in esclusiva a Sky ha chiarito alcune questioni riguardanti Ranieri e la Roma.
Lei, poco fa, ha detto che in Italia non allenerà più, se non alla Juventus, ma durante questo periodo di silenzio è stato accostato a un certo punto alla Roma. Pura fantasia?
Pura fantasia, anzi ne approfitto per rispondere a Ranieri, perchè non gli ho mai risposto e non c’era niente da rispondere. Lui era impegnato a lavorare con la Roma, con tanti problemi, ma anche con grandi soddisfazioni perché sono stati 2 anni anche di grandi soddisfazioni. E vedeva ombre dove non c’erano, perché io non ho mai sentito mezza parola di una persona della Roma e, ti dirò di più, io più volte avevo detto di no alla Roma, ma non alla Roma perché Roma. Perché Roma è una città fantastica, una società fantastica, una tifoseria fantastica e una squadra fantastica, ma io avevo già deciso e avevo detto 50.000 volte che a Roma non ci sarei mai stato. Invece lui accostò i fantasmi di Roma a quelli di Torino e non sapeva neanche nulla di Torino, perché io è vero che ero vicino alla Juventus, ma non certo come allenatore, era tutt’altro ruolo quello che avrei occupato alla Juventus ritornando, perciò neanche mezza parola con la Roma.
Con Ranieri ha mai chiarito direttamente?
No, direttamente no. Ho spiegato tutto a persone che lavoravano con lui che, peraltro, erano state alla Juventus. Mi riferisco a Montali. Gli ho spiegato tutto e gli ho detto: “Dille a Ranieri” perché Montali la verità la conosceva e penso che glielo abbia detto. Ma io non ho niente contro Ranieri. Forse, adesso mi diverto anch’io a raccontare qualcosa di simpatico, tanto non c’è niente di male. Quando venne Blanc a chiedermi se andavo ad allenare la Juventus, e parliamo di 4 anni fa, gli dissi no per i motivi che ho detto prima, perché io non volevo essere un problema per la Juventus, perché sapevo già che se fossi tornato a lavorare alla Juve avrebbero rotto le scatole, io avrei reagito in una certa maniera e avrei creato delle problematiche. Perciò gli dissi: “Non voglio essere un problema”. E allora finimmo per pensare a un allenatore e io gli dissi: “A parere mio, la persona più indicata, per esperienza internazionale, per personalità, è Ranieri”. In pratica lo dissi io di prendere Ranieri se vogliamo, o meglio glielo suggerii. E perciò non c’era assolutamente niente. Si vede che lui ha sentito l’odore di sigaro, ma non era il mio il sigaro, era di qualcun altro.
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